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Classi divise in gruppi e turni differenziati. Ecco come ripartirà la scuola settembre

Ministro Lucia Azzolina

Valentina Conti
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Turni differenziati, ingresso scaglionato per non creare assembramenti, organizzazione della classe in più gruppi di apprendimento, formati anche da alunni di diverse classi ed età, mense confermate, scuola pure al sabato, dove non già prevista su delibera degli organi collegiali, “Patti educativi di comunità” tra pubblico e privato per favorire la messa a disposizione di altre strutture e spazi. La Didattica a distanza resterà, ma soltanto in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Come pure rimarrà la formazione tecnologica rivolta a docenti e personale Ata per non disperdere quanto fatto in emergenza. Il Ministero dell’Istruzione ha partorito le linee guida per la riapertura della scuola a settembre. Queste alcune delle indicazioni contenute nella bozza del Piano scuola 2020-2021.

 

 

Stando al documento inviato alle parti sociali, niente mascherine obbligatorie in classe e niente plexiglas per separare i banchi. Si rinvia comunque alle disposizioni di maggio del comitato tecnico che parlavano di un metro di distanza tra le persone e di uso obbligatorio di mascherine dai 6 anni in su. Il Ministero dell’Istruzione ha poi inviato a tutte le scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. A partire dal prossimo anno scolastico, infatti, questo insegnamento, trasversale alle altre materie sarà obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione. Tre gli assi attorno a cui ruoterà: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale. E poco fa, in videoconferenza, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha partecipato alla riunione dei Ministri dell’Unione Europea per discutere dell’impatto del Coronavirus nei settori dell’istruzione e della formazione. I Ministri si sono confrontati sulla ripresa delle lezioni scolastiche e sull’avvio del nuovo anno accademico.

 

 

Nel corso della riunione è stata anche fatta una riflessione sull’impatto complessivo delle soluzioni di apprendimento a distanza adottate a seguito dell’emergenza sanitaria. “In Italia - ha detto Azzolina – in questi mesi abbiamo mobilitato risorse finanziarie per rafforzare la formazione dei docenti, rinnovare l’edilizia scolastica, migliorare l’accesso alla connessione degli studenti svantaggiati. Rafforzare la cooperazione europea ci aiuterà a definire degli orientamenti comuni per assicurare il diritto all’istruzione in momenti di crisi e le pari opportunità di accesso ad ulteriori percorsi di istruzione e alla mobilità tra i Paesi UE”.

 

 

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