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L'appello del comitato: "Fate tornare i nostri figli a scuola"

Valentina Conti
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“Fate tornare i nostri figli a scuola, fermate la Didattica a distanza. La scuola è in presenza. Il nostro è un avvertimento per settembre: non siamo più disposti a continuare così. Non si può pensare a un rientro con la didattica mista e ad ulteriori investimenti per questo”. Il Comitato “Priorità alla scuola”, dopo aver raccolto 85mila firme e organizzato flash mob in diciotto piazze dal Nord al Sud dello Stivale, torna a farsi sentire con una lettera indirizzata al premier Conte e alla ministra dell’Istruzione Azzolina. Una e una sola la richiesta: poter partecipare al tavolo per il rientro convocato domani, presieduto dal premier Conte, per portare le istanze dei genitori e dei docenti che si sono mobilitati. “Vogliamo una data certa di riapertura. Altro che Dad ed esami su piattaforme online. È inammissibile – dicono ancora - che lo Stato destini decine di miliardi alle imprese private e riservi alla scuola pubblica – dove le urgenze pratiche sono moltissime a partire dal capitolo edilizia scolastica - solamente un miliardo e mezzo in due anni”.

Intanto il presidente Conte rassicura: “La scuola riaprirà a settembre, si torna alla didattica in aula”. Dopo una giornata di discussione stamane alla Camera, il governo ha posto la fiducia sul decreto Scuola. Domani i deputati si esprimeranno. Critiche sull’assenza in aula della ministra Azzolina. “Il ministro è vergognosamente assente. Intanto 8 milioni di studenti (con le loro famiglie) e 800mila insegnanti aspettano da mesi di sapere come e quando torneranno in classe, una vergogna”, ha attaccato il leader della Lega Matteo Salvini. “Con questa sono 18 fiducie in 9 mesi: siete in una media spettacolare e ho l'impressione che a giugno la media aumenterà”, ha protestato il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli.

Sul piede di guerra anche i sindacati. L’esecutivo “pone la questione di fiducia sul decreto Scuola e ancora non si preoccupa di trovare le risorse e le riposte che servono davvero”, tuona la Flc-Cgil. “La ripresa a settembre è strettamente legata ai numeri del precariato - evidenzia il sindacato - ed è un tema che il decreto legge non risolve”. A tenere banco è il dibattito sempre infuocato sul concorso rinviato causa Covid. Sempre per la Cgil, “200mila cattedre prive di un titolare significheranno nomine di supplenti che dureranno per settimane ad anno scolastico già iniziato”, con le conseguenze del caso. A cominciare dalla necessità di avere spazi maggiori e più classi per garantire il distanziamento fisico. Il presidente del consiglio, a tal proposito, ha annunciato di aver disposto la norma che consentirà ai sindaci, da qui a settembre, di adeguare gli edifici scolastici alle nuove esigenze. “Le risorse – ha assicurato Conte - sono state messe a disposizione”.

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