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Il "lusso accessibile" del Flora Restaurant

Alessio Buzzelli
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Lusso accessibile. Queste le parole d’ordine intorno alle quali è stato costruito il nuovo corso del Flora Resaturant del Rome Marriot Hotel, sempiterno gioiello di Via Veneto, fresco di un’importante opera di restyling. La sfida è certamente delle più ambiziose, ma anche delle più stimolanti: portare anche in Italia l’abitudine di frequentare gli spazi di un hotel senza esserne necessariamente clienti, cercando di abbattere le invisibili e irrazionali  barriere che da sempre dividono “la strada” da luoghi come il Marriot. Contaminare il “fuori” con il “dentro” e il “dentro” con il “fuori” come raramente accade dalle nostre parti. A riempire di sensi e significati il nuovo, suggestivo spazio del ristorante - accogliente e elegante, raffinato e discreto allo stesso tempo - la morbida proposta culinaria dello chef Massimo Piccolo, dal 2000 nella brigata del Flora e da cinque al timone della cucina. Una proposta ricca, quella del cuoco partenopeo, fatta di richiami regionali e preparazioni essenziali, riconoscibili e ricercate insieme, costruite rigorosamente a partire da materie prime di assoluta qualità, capaci di dialogare alla perfezione con uno spazio composto da linee pulite e leggere ed eleganti. Proprio come i piatti di Piccolo: sobri e rassicuranti, tradizionali ma innovativi, avvolgenti e raffinati. “Il concetto che perseguiamo - racconta il General Manager dell’hotel Achille di Carlo - è quello di un “lusso accessibile”, per questo abbiamo creato un ambiente pienamente confortevole in cui concedersi, per esempio, un aperitivo accompagnato dalle note del pianoforte, un pranzo veloce ma gustoso o una cena più rilassata, mentre si apprezzano le eccellenze del territorio in una proposta dalla spiccata impronta italiana e mediterranea”. 

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