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Cantera, ai Parioli il sushi di carne conquista Roma

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Cantera, come la cava - cosiddetta buca - scavata nel terreno dove una volta si faceva la brace. Cantera, come la leva in erba dei futuri fuoriclasse nei grandi club, perché per aprire un ristorante in piena emergenza Covid bisogna essere davvero degli outsider. Eccoli, cinque giovanissimi tutti under 30: Lorenzo Maria Davenia, Edoardo e Alessio Comito, Alessandro Renato Sollevanti e Antonio Castoro.

E’ "Cantera Parioli", primo ristorante ‘meat fusion’ della Capitale con una proposta di sushi di carne. Un melting pot di sapori e mescolanze di profumi dove sua maestà la "ciccia" è la regina di via Fauro, con tagli wagyu serviti in stile tataki, tartare, tacos ed altre declinazioni fusion. Location moderna e arredamento minimal giapponese curato dallo Studio Tamat, 110 metri quadrati su strada, tavolini all’aperto e un toro che svetta all’interno della sala nel quadro fatto a mano da Jerico, giovane artista che ha già esposto le sue opere alla White Noise Gallery di Roma.

In cucina la brigata è composta da Mattia D’ambrosio e Lorenzo Apponi. Mattia, un’esperienza da "DiverXo" a Madrid con lo chef pluristellato David Muñoz, si ispira alla cucina fusion alternando mediterraneo ed asiatico. Lorenzo, che ha raccolto i segreti e le tecniche di lavorazione e preparazione delle carni nei migliori ristoranti della Capitale.

Dall’entrée si respira subito la contaminazione, crocchetta kimchee, carpacci, sushi rolls e nigiri, e tra le novità degli antipasti il crispy rice sia in versione beef che fois gras. Tra i secondi diversi taglie di carne che variano per provenienza, metodi di cottura e sapore.

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