L'Ue di Von der Leyen: salario minimo, migranti e clima. E sfida i sovranisti
"Chiunque desideri rafforzare ed aiutare questa nostra Europa a crescere e fiorire troverà in me un'appassionata combattente al suo fianco. Ma chi intenda indebolire, dividere o distruggere i suoi valori troverà in me una fiera avversaria". È la dichiarazioni di intenti, o di guerra, di Ursula von der Leyen, in un intervento appassionato nell'aula di Strasburgo che ha strappato diversi applausi nell'aula. La candidata alla presidenza della Commissione europea è stata più dura contro i sovranisti dicendo di sentirsi "sollevata" perché non avrà i loro voti, poi ha teso la mano ai britannici filo-europei e si è detta pronta a concedere "un'ulteriore estensione della data di ritiro" della Gran Bretagna ma solo «se occorrerà più tempo e se ci sarà una ragione fondata» per riprogrammare l'exit fissata al 31 ottobre. La tedesca ha detto inoltre che proporrà "un salario minimo europeo" e un "meccanismo di assicurazione europea in caso di disoccupazione, perché - ha sottolineato - serve un'Europa più sociale". Riprendendo quanto già scritto nella lettera ai socialisti e liberali, von der Leyen ha affermato che "bisogna utilizzare la massima flessibilità all'interno delle regole» del Patto di Stabilità e Crescita e che bisogna essere orgogliosi della nostra economia". In materia di gestione dei flussi migratori ha promesso un "nuovo patto sull'immigrazione e l'asilo" che preveda la riforma del sistema di Dublino, ricordando 17mila persone annegate nel Mediterraneo. "Nel mare c'è l'obbligo di salvare le vite umane" ha tuonato strappando un applauso dai banchi del centrosinistra. "Nei nostri trattati e nelle nostre convenzioni c'è il dovere morale e giuridico di rispettare la dignità di ogni essere umano" aggiungendo che l'Unione europea deve "avere dei confini umani". "Ma salvare non è abbastanza", ha proseguito l'attuale ministro della difesa in Germania. Von der Leyen ha sottolineato l'urgenza di combattere i trafficanti con il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne con lo stanziamento di "10mila guardie di Frontex entro il 2024". Un po' veloce il passaggio sul rispetto dei valori fondamentali dell'Ue, il punto più criticato durante le audizioni dai parlamentari, ma ha ribadito "Lo stato di diritto è il nostro miglior strumento per difendere le libertà e proteggere i più vulnerabili nella nostra Unione. Questo è il motivo per cui non ci può essere alcun compromesso quando si tratta di rispettare lo stato di diritto. Non ci sarà mai" e poi annuncia uno "strumento supplementare per la difesa dello stato di diritto" da molti eurodeputati definito "troppo vago". Von der Leyen non ha esitato a spingere sulle corde del femminismo, ribadendo di »essere la prima donna candidata alla Presidenza della Commissione europea" quarant'anni dopo Simone Veil, prima donna Presidente del Parlamento europeo, ed ha promesso battaglia agli stati membri se non presenteranno un numero sufficiente di candidate donne. Candidata dal centrodestra, la tedesca ha fatto proprie le tematiche ecologiste, promettendo un "nuovo patto per il clima" nei suo primi 100 giorni, con l'ambizione di rendere l'Europa prima continente neutrale climaticamente entro il 2050. "Mi auguro che saremo coraggiosi per l'Unione europea" ha concluso nel suo appello a tutte le forze politiche.