prove di disgelo
Salvini e Di Maio, al Quirinale mano nella mano con le fidanzate
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Il ’cinquè tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio e l’abbraccio tra il ministro dell’Interno e Giuseppe Conte. È la fotografia del primo incontro tra i due vice premier dopo le elezioni europee. Scattata nel corso del ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica, l’immagine è quella di una ’pax con riservà, anche se, lasciando il Colle con la fidanzata Francesca Verdini, Salvini ha nuovamente escluso di voler provocare rotture in seno al governo M5s-Lega. «Sono i fatti a decidere: c’è lo sblocca cantieri, l’autonomia, la flat tax, il decreto sicurezza bis, e la Tav. Io ho già deciso vado avanti», ha affermato il vice premier leghista, legando, come fa da dopo il voto europeo, la sopravvivenza dell’esecutivo non alla sua volontà ma ai provvedimenti da approvare. I 5 stelle lamentano che comanda lei, gli obiettano i cronisti. «Comando io? Ma se dicono che nove leggi su dieci sono loro...». A chi gli chiede come va, dal canto suo, Di Maio risponde: «Si combatte sempre» . Mentre Conte conferma che lunedì terrà l’annunciata conferenza stampa per fare il bilancio di un anno di governo. «In un anno abbiamo fatto tante cose», sostiene. «Sono tranquillo e sorridente», rassicura il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Prima del ricevimento, Sergio Mattarella in un messaggio ai prefetti ha fatto presente che «il sentimento di appartenenza ad una comunità coesa e solidale si cementa attraverso l’equilibrato contemperamento degli interessi, alla ricerca di un punto di incontro che anteponga il bene generale alle convenienze particolari». E parlando al corpo diplomatico ha richiamato di nuovo al valore del rispetto reciproco, affermando che «libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti - afferma Mattarella - con chi punta a creare opposizioni disseminate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo». Con i cronisti, Salvini spiega che, dopo la parata del 2 giugno di domani, sarà impegnato in campagna elettorale per i ballottaggi fino a giovedì sera e che il Consiglio dei ministri si dovrebbe tenere venerdì mattina. «È un piacere vederti», lo accoglie Di Maio, quando Salvini va a salutarlo. «Ci vediamo lunedì o martedì?», gli chiede poi il pentastellato parlando del vertice che pretende da giorni. «Ci sentiamo dopo, comunque sì ci vediamo», replica il leghista. Poco dopo l’abbraccio con Conte, incrociato mentre Salvini andava a stringere la mano al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Andiamo d’accordo. Noi ci vogliamo benissimo», assicura il ministro dell’Interno del rapporto col premier. La serata di conclude col saluto finale a Di Maio e presentazione ufficiale delle rispettive fidanzate. I due scherzano e si fanno fotografare insieme dal direttore del Tg La7 Enrico Mentana. Così come scherza Salvini quando, in un capannello con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, qualcuno si sbaglia e lo chiama «presidente». «In Italia son tutti ’presidentè», dice. «Ma al massimo posso essere presidente di condominio». (fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)