europee
Da Berlusconi a Salvini i voti dei leader
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Violare il segreto dell’urna? Per la Lega si può. È l’ultima trovata di Matteo Salvini, o meglio dello staff della comunicazione del Capitano, guidata da Luca Morisi. Alle 7 del mattino si aprono i seggi per rinnovare il Parlamento europeo, il consiglio regionale del Piemonte e diversi comuni italiani, e inesorabile arriva il tweet: «Buongiorno Amici, scrivete nei commenti da dove avete votato o da dove andrete a votare dopo, se votate Lega per la prima volta, un vostro saluto: manderemo tutto in sovrimpressione nel video!». Parte così sul profilo Facebook Lega-Salvini premier il countdown verso la chiusura delle urne alle 23 accompagnato dal conteggio dei voti raccolti, ma non ci sono solo quelli dei leghisti di primo pelo. Sotto lo slogan «con il voto alla LEGA l’Italia rialza la testa! Conto su di voi, Amici!», mentre in sottofondo scorrono le immagini della piazza dei sovranisti a Milano e i video degli interventi più importanti del leader leghista, si susseguono i commenti che scorrono con io ho votato a.... L’adesione è di tutto rispetto, anche se l’hashtag #oggivotoLega non entra nei primi dieci dei topic di Twitter, e anche le polemiche in calce al post mattiniero del vicepremier non mancano. Non mancano però le polemiche. «Ma il silenzio elettorale? Per Salvini non vale?» scrive Mimma. «Il fatto che per i social media non valga il silenzio elettorale è una cavolata! Praticamente è campagna elettorale 365 giorni all’anno!!» replica a seguire Luisa. L’interrogativo tra chi contesta l’iniziativa è sempre lo stesso: può un ministro dell’Interno chiedere di palesare il voto? «Se lo fanno gli elettori dopo essere usciti dal seggio non lo è più...un pò come gli exit pool .... e fa pure il Ministro dell’Interno» scrive un utente anonimo, che a seguire spiega: «Ciò che è organizzato e finalizzato a diffondere l’andamento del voto, è vietato. Infatti gli exit pool non possono essere resi noti se non dopo la chiusura dei seggi». Insomma se Salvini domina anche la giornata del voto sui social, la rincorsa alla foto del big al seggio è sempre ever green. Il primo a espletare il diritto non poteva che essere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha votato a Palermo (il capo dello Stato potrebbe votare dove vuole, ndr). Sparsi in tutta Italia si sono susseguiti il premier Giuseppe Conte, nel solito seggio della scuola ’Virgiliò a Roma. Arrivato poco prima delle 13 a piedi, ha salutato i presenti facendosi anche una foto con gli scrutatori. E all’uscita, a chi gli chiedeva come è andata, Conte ha risposto sorridendo: «Bene, ho fatto il mio segno. Buona giornata e buon lavoro». Il vice premier Luigi Di Maio è andato all’istituto comprensivo ’Sulmonà a Pomigliano d’Arco (Napoli). È qui che si è prestato a un simpatico siparietto con un bambino che gli chiede: «Dobbiamo chiudere la scuola». Il titolare del Mise divertito ha risposto: «Tu non vuoi andare a scuola». Salvini ha votato nel pomeriggio a Milano nella scuola media di via Martinetti, zona ovest di Milano. Entrando, a chi glielo chiedeva, ha detto che quella del voto è una giornata «molto bella. C’è cambiamento, si sente nell’aria». Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è andato invece nel suo seggio allestito nella scuola Gioacchino Belli di Roma di buon mattino. «Un abbraccione a Daniele De Rossi», ha scherzato lasciando il seggio con scrutatori e giornalisti. Silvio Berlusconi sceglie invece il seggio di Mamma Rosa a Milano: «Sono venuto qui perchè qui sono venuto per tanti anni con la mia mammina, sono un sentimentale». E poi ha spiegato: «Un candidato può scegliere dove andare a votare e io ho scelto il ricordo». (agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)