POLITICA & OPINIONI

Se vota Salvini, Anastasio non sa cantare

Carlantonio Solimene

Chi mi conosce di persona sa che non ho particolari simpatie politiche per Matteo Salvini, CasaPound o Donald Trump. Lavorare ormai da undici anni a "Il Tempo" - di cui più di sei nel servizio politico - mi ha aiutato però a confrontarmi con posizioni talvolta opposte alle mie e a rispettare le opinioni di tutti, per lo meno quando sono argomentate e non banali slogan. E' anche per questo che leggere oggi su alcuni giornali che la vittoria di Anastasio a "x-Factor" sarebbe stata "offuscata" dai suoi "like" a vari post di Salvini, Trump o CasaPound mi lascia perplesso. Di più, sconfortato. Da quand'è che abbiamo deciso che certe opinioni politiche sono a priori più deprecabili di altre? Perché un cantante deve giustificarsi per aver espresso gradimento per l'attuale ministro dell'Interno italiano, per il presidente degli Stati Uniti o per un movimento che da anni partecipa alle democratiche elezioni? E da quando, soprattutto, persino i meriti artistici devono essere giudicati in base alle convinzioni politiche dell'artista stesso? Votare per la Lega - o per il Pd, per il MoVimento 5 Stelle, per Potere al Popolo ecc - non significa certo non saper cantare. Non sono mai stato un patito del rap, anzi. Ma Anastasio, per quel poco che ho sentito, mi è sembrato molto molto molto bravo. I suoi testi mi hanno emozionato, l'intensità che ci ha messo nel cantarli mi è molto piaciuta. E non sarà certo un'idea politica diversa dalla mia a farmi cambiare idea. Lunga vita alla musica, ad Anastasio e al rispetto delle opinioni altrui.