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Quante fake news sul voto siciliano

Il candidato governatore dei Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri (LaPresse)

Carlantonio Solimene
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Lo scrutinio in Sicilia è arrivato grosso modo alla metà delle sezioni, ma alcune considerazioni sono già possibili. Sono opinioni personali, aperte al contributo di chiunque non sia d'accordo. 1) I risultati del voto alle liste sono piuttosto interessanti. Il MoVimento 5 Stelle avrebbe raccolto tra il 27 e il 28% dei consensi. Che è grosso modo la percentuale che i sondaggi attribuiscono alla creatura di Beppe Grillo anche a livello nazionale. Mentre il candidato Giancarlo Cancelleri veleggerebbe oltre il 35%. E cioè sette punti sopra i voti del suo movimento di riferimento. Che sono, guarda caso, gli stessi punti che mancano a Fabrizio Micari rispetto alla somma dei consensi raccolti dalle liste che lo sostenevano. Questo significa che una buona parte degli elettori del centrosinistra hanno optato per il voto disgiunto a vantaggio del candidato presidente grillino. Nelle scorse settimane un noto quotidiano nazionale - Il Fatto - ha sostenuto con vigore che ci fosse un accordo - o meglio, un inciucio - tra il Pd e il candidato del centrodestra Nello Musumeci. Allo stato dell'arte la verità è un'altra. O l'accordo non c'era e l'inciucio era tra Pd e Cinquestelle, o gli elettori non hanno seguito le presunte indicazioni dei loro riferimenti politici. Ci chiediamo se qualcuno ne prenderà atto. 2) Il risultato pessimo di Alternativa Popolare - allo stato attuale il partito di Angelino Alfano rischia di rimanere fuori dal Consiglio regionale proprio in quella Sicilia che doveva essere la roccaforte del suo consenso - ci insegna che ormai trattare gli elettori come se fossero dei pacchetti di voti trasportabili senza fatica da uno schieramento all'altro significa non comprendere più la politica attuale: l'elettorato è liquido, i capibastone contano sempre meno. Ed è meglio così. 3) Il Partito Democratico, al netto del risultato degli alfaniani, insieme alle altre liste civiche che sostenevano Micari colleziona un risultato vicino al 22%. Un tracollo, questo è indubbio. In pratica, una grossa parte degli elettori che nel 2012 avevano votato Rosario Crocetta, ora si è spostata su Cancelleri. Scegliere un candidato "movimentista" per inseguire l'antipolitica può andar bene una volta, ma con il tempo si rivela una mossa politica suicida. Al Nazareno riflettano su questo piuttosto che accodarsi alla stanca propaganda su costi della politica e giustizialismo. 4) Nel centrodestra Forza Italia registra una buona affermazione mentre la lista che univa Fratelli d'Italia e Lega si fermerebbe tra il 4 e il 6%. Un risultato che ha un peso diverso per Giorgia Meloni - che aveva schierato vari candidati anche nella lista personale di Musumeci - e Salvini. La percentuale, in definitiva, è quasi interamente ascrivibile agli ex An. La Lega si ferma a consensi assai residuali e Matteo Salvini è ancora ben lontano dal potersi dire un leader nazionale. 5) Un noto quotidiano nazionale - sempre Il Fatto - ha trattato in maniera assai differente la questione dei presunti impresentabili. Paginoni e paginoni su quelli schierati nelle liste a sostegno di Musumeci. Mentre, quando si è scoperto che c'era un indagato anche negli elenchi del MoVimento 5 Stelle, il titolo è stato lapidario: "Cancelleri lo caccia". In realtà Cancelleri avrebbe cacciato il "colpevole" solo dal partito, ma non dalla lista: la legge, a pochi giorni dal voto, impedisce di modificare gli elenchi. Il presunto impresentabile è restato al suo posto e si presume abbia portato anche un bel po' di voti all'aspirante governatore. L'unica cosa che poteva fare il candidato presidente grillino era invitare a non votarlo, come ha fatto il tanto vituperato Musumeci. Questo solo per dire che mantenere l'imparzialità è difficile per tutti, compresi noi e compresi anche certi presunti custodi della verità e dell'obiettività. 6) Ancora una volta gli exit poll, in passato giustamente criticati, hanno fotografato alla perfezione quello che si sta profilando come il risultato definitivo. Un plauso e un ringraziamento agli istituti demoscopici che ci hanno permesso di andare in stampa con qualche notizia attendibile mentre lo spoglio non era ancora neppure cominciato. Aspetto vostre considerazioni, vi leggo con piacere.

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