
Ponte Morandi, parente vittima: all'ex ad di Aspi sputerei in faccia
Genova, 26 mar. (askanews) - "Gli sputerei in faccia". E' lo sfogo di Paola Vicini, una dei parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi, al termine delle dichiarazioni spontanee rilasciate dall'ex ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci nel processo sul disastro che costò la vita a 43 persone, tra cui suo figlio Mirko.
"Lui - ha aggiunto Vicini - è andato a cena la sera stessa, io ero ad aspettare il cadavere di mio figlio. Altra gente era all'obitorio mentre lui era a cena. Meno male che è sollevato, il peso ce l'abbiamo noi, noi siamo all'ergastolo, lui è libero da sei anni insieme ai suoi soci. E questa sarebbe la giustizia italiana? Tutti si dovrebbero vergognare di questa storia".
L'ex numero uno di Autostrade ha spiegato in aula di avere chiesto e ottenuto che le famiglie delle vittime venissero indennizzate. "A me non ha dato niente - ha commentato Paola Vicini - che lo dimostri a chi l'ha dato, ma dei suoi soldi non sappiamo cosa farcene, le vite dei nostri cari non hanno un valore. Scuse? Ha avuto il coraggio di presentarsi dopo un anno quando c'era la messa, abbiamo chiesto che si allontanasse, non abbiamo ricevuto niente e non ci interessano neanche le sue scuse".
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