Quasi concluso il restauro, primo grande intervento in 250 anni

Il Baldacchino di San Pietro sta per tornare al suo splendore

Il tuo browser non supporta il tag iframe

TMNews

Roma, 8 ott. (askanews) - A Roma è stato presentato il progetto di restauro del Baldacchino di San Pietro, realizzato da Gian Lorenzo Bernini, con l'aiuto, tra gli altri, di Francesco Borromini, tra il 1624 e il 1635, quando Papa Urbano VIII affidò l'incarico di realizzare l'opera grandiosa per l'altare maggiore di San Pietro al suo architetto di fiducia.

I lavori, iniziati a febbraio scorso, si concluderanno il 30 novembre, in vista del Giubileo 2025. È la prima ristrutturazione in 250 anni; l'ultimo restauro significativo risale al 1758.

  

Giuseppe Mantellan, uno dei restauratori: "Il restauro è stato un momento fondamentale di conoscenza di quest'opera, grazie alle indagini diagnostiche e al grande lavoro fatto dall'archivio per rileggere tutti i documenti di Bernini, che quotidianamente scriveva messaggi e dava informazioni su quelle che dovevano essere le sue caratteristiche, questo ci ha portato a fare in modo che potessimo conoscerla nell'intimità quest'opera".

Una della parti più complesse del restauro è stata la pulitura delle parti in oro e bronzo dell'opera barocca imponente, quasi 30 metri di altezza, come un palazzo di 10 piani.

Carlo Usai, restauratore: "Abbiamo tirato fuori tutte le dorature che quasi non si vedevano più, ora vediamo i dettagli, le api, le foglie, tutto quello che prima non era leggibile".

I pellegrini in arrivo a Roma per il Giubileo potranno a breve riammirarlo senza le impalcature. "Siamo nel luogo più sacro della cattedra, questo è il luogo dove è custodita la cattedra di Pietro, che è stata estratta a luglio per poter essere analizzata e conservata e poi sarà riposizionata all'interno, ed è il motivo per cui nasce questa grande opera di Bernini".