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Iran: se Israele ci colpisce, nuovo diluvio di missili molto peggiore

Roma, 2 ott. (askanews) - Dopo alcuni giorni in cui sembrava stordito dalle veloci e micidiali operazioni israeliane contro le milizie filo-iraniane di Hezbollah in Libano, Teheran ha reagito e ora minaccia un attacco ancor più su larga scala se Israele passerà a colpire direttamente il territorio iraniano. A dirlo è il capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, con un linguaggio che sembrerebbe voler fissare una linea rossa contro le precedenti minacce del governo e dell'esercito di Israele, che hanno più volte parlato di un attacco diretto contro l'Iran.

"Se il regime sionista, che ha raggiunto la follia e non è tenuto a bada dagli Stati Uniti e dall'Europa, vuole continuare con questi crimini o fare una mossa contro la nostra sovranità e integrità territoriale, l'operazione di questa notte sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira".

La pioggia di missili lanciati contro lo Stato ebraico nella notte, come reazione contro l'operazione di terra delle forze armate israeliane nel sud del Libano per smantellare basi e arsenali di Hezbollah, è stata in gran parte intercettata dall'Iron Dome, il sofisticato sistema antiaereo di Israele, e dalle forze navali e aeree americane nella regione, ma l'Israeli Defence Forces (Idf) ha ammesso che alcune basi dell'aeronautica militare sono state colpite, negando danni a mezzi o uomini. Intanto però una scuola a Gedera, nel centro di Israele, è stata distrutta da uno dei missili e solo il fatto che l'attacco sia avvenuto di notte ha evitato una strage di bambini.

Anche le milizie degli Houthi, i ribelli filoiraniani che controllano la parte più occidentale dello Yemen, hanno rivendicato di aver lanciato tre missili Al Quds 5, sostenendo di aver "raggiunto i loro obiettivi e che Israele starebbe cercando di nascondere i danni.

A Teheran, dopo l'attacco missilistico della notte, si sono viste scene di giubilo e festeggiamenti. Ma nella capitale iraniana, non tutti la pensano allo stesso modo: "Personalmente, sono contraria alla guerra e penso che la pace sia migliore perché è la gente comune a subire le conseguenze della guerra"

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