Accusato di spionaggio ma possibile uno scambio di prigionieri
Evan Gershkovich del WSJ a processo in Russia (a porte chiuse)
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Ekaterinburg, 26 giu. (askanews) - Arrestato 15 mesi fa nella città russa di Ekaterinburg, il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich vi è tornato per un processo a porte chiuse che è iniziato oggi e lo vede accusato di spionaggio. Oggi alla prima udienza la stampa, una quindicina di giornalisti secondo le agenzie russe, è stata ammessa solo per 15 minuti e la seduta è poi continuata a porte chiuse.
Rischia fino a 20 anni di carcere se il tribunale lo riterrà colpevole, cosa quasi certa. 32 anni, nato in America da genitori immigrati dall'Urss, è il primo reporter occidentale ad essere arrestato per spionaggio nella Russia post-sovietica e gli occhi di tutto il mondo sono puntate sull'aula di tribunale.
Il giornalista aveva lavorato in passato anche per l'agenzia France Presse, un periodo durante il quale effettuò un servizio sulla squadra Sheriff della Transnistria che doveva affrontare il Real Madrid in Champions League.
Dal suo arresto, il 29 marzo 2023, Gershkovich è stato rinchiuso nel carcere Lefortovo di Mosca. Secondo la procura generale russa, il giornalista americano avrebbe "raccolto informazioni segrete" su ordine della CIA riguardo a uno stabilimento a nord di Ekaterinburg che produce e ripara carri armati e altri equipaggiamenti militari.
Uno spiraglio potrebbe venire da uno scambio di prigionieri, forse Gershkovich per Vadim Krasikov, un russo in carcere in Germania per aver ucciso un leader dei ribelli ceceni a Berlino. Ma lo scambio potrebbe avvenire secondo fonti russe solo dopo un verdetto, per cui potrebbero essere necessari molti altri mesi.