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Assange è libero e torna in Australia, dopo 14 anni finisce la saga

Roma, 26 giu. (askanews) - Julian Assange è libero. Il fondatore di WikiLeaks è comparso in tribunale nelle Isole Marianne Settentrionali, territorio statunitense nel Pacifico, e in base a un accordo raggiunto con la giustizia statunitense, si è dichiarato colpevole presso il tribunale federale di aver ottenuto e divulgato informazioni sulla difesa nazionale. È l'epilogo di una saga durata quattordici anni, iniziata con la pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti riservati.

"Ho incoraggiato la mia fonte", la soldatessa statunitense Chelsea Manning, artefice della massiccia fuga di notizie, "a fornire materiale classificato", ha ammesso in tribunale Assange, perseguito per un unico capo d'accusa per "ottenimento e divulgazione di informazioni relative alla difesa nazionale". È stato condannato a 62 mesi di reclusione, già coperti dai cinque anni di detenzione preventiva. "Può lasciare quest'aula da uomo libero", ha dichiarato il giudice.

Vestito con un abito nero e una cravatta ocra, Assange, 52 anni, ha abbracciato i suoi avvocati per poi lasciare il tribunale senza rilasciare alcuna dichiarazione.

"È un enorme sollievo per Julian Assange, per la sua famiglia, per i suoi amici, per i suoi sostenitori, per noi e per tutti coloro che credono nella libertà di parola in tutto il mondo che ora possa tornare a casa in Australia e riunirsi alla sua famiglia" ha detto Jen Robinson una dei suoi legali che ha parlato di giornata storica.

Assange è poi decollato alla volta di Canberra.

"In conformità con l'accordo di patteggiamento, gli è vietato tornare negli Stati Uniti senza autorizzazione", ha annunciato il Dipartimento di Giustizia statunitense in un comunicato.

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