Medio Oriente, Blinken incontra a Tel Aviv il premier israeliano Netanyahu
Tel Aviv, 9 gen. (askanews) - Un nuovo tour in Medio Oriente per il Segretario di Stato americano Antony Blinken; è il quarto dall'inizio delle ostilità tra Hamas e Israele, dopo l'attacco terroristico dell'organizzazione estremista palestinese del 7 ottobre 2023. Blinken ha incontrato nella base militare di Kirya, a Tel Aviv, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
L'incontro rientra nel piano di sforzi della comunità occidentale e degli Stati Uniti in particolare per cercare di contenere il conflitto a Gaza ed evitare una possibile escalation che coinvolga altri Paesi mediorientali come il Libano, soprattutto all'indomani dell'uccisione, proprio in un raid in Libano, di Wissam Hassan Al Tawil, ritenuto uno dei capi più carismatici di Hezbollah, alleata di Hamas.
E, soprattutto, il segretario Usa tenta di nuovo di spingere Gerusalemme ad allentare la morsa su Gaza e iniziare a pensare a un possibile dialogo per avviare un processo di governance della Striscia, nell'ambito di una pace duratura.
Blinken ha sottolineato "i tempi incredibilmente difficili per Israele", il destino degli ostaggi ancora rimasti a Gaza e "gli sforzi incessanti per portare tutti a casa", dopo aver incontrato, in precedenza, sia il presidente d'Israele, Isaac Herzog sia il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz.
Il segretario di Stato americano ha espresso anche la speranza che, dopo la guerra, Israele possa continuare i suoi sforzi verso l'integrazione regionale, dopo gli accordi di normalizzazione con gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein e altri Stati dell'Area mediorientale.
"I Paesi che abbiamo visitato e i leader con cui abbiamo trascorso del tempo sono disposti a prendere gli impegni necessari e decisioni difficili per portare avanti tutti gli obiettivi e far avanzare questa visione per la regione", aveva detto Blinken ripartendo dall'Arabia Saudita, una delle tappe del suo tour che lo ha portato anche in Qatar.
II conflitto in Medio Oriente ha già causato oltre 23mila morti da entrambe le parti, di cui 1200 israeliani nell'attacco del 7 ottobre. In particolare si tratta di civili palestinesi, soprattutto donne e bambini innocenti. Migliaia i profughi fuggiti dalla Striscia di Gaza, nel mirino dei raid israeliani contro Hamas.