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Colpo di Stato militare in Niger, rimosso il presidente Mohamed Bazoum

Roma, 27 lug. (askanews) - Colpo di stato in Niger. Il presidente Mohamed Bazoum è stato rimosso dal suo incarico. Lo hanno annunciato i militari in un messaggio alla televisione nazionale in cui hanno dichiarato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, ora locale, fino a nuovo avviso, e la chiusura dei confini, precisando di agire per conto del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (CLSP).

I membri della guardia presidenziale hanno circondato il palazzo presidenziale nella capitale Niamey e bloccato l'ufficio e la residenza del presidente, alleato chiave dell'Occidente nella lotta contro la militanza islamista in Africa occidentale. La presunta ragione dell'ammutinamento risiederebbe nell'intenzione di Bazoum di destituire il comandante della Guardia Presidenziale, il generale Omar Tchiani.

Gli Stati Uniti, attraverso il Segretario di Stato Antony Blinken, hanno chiesto il "rilascio immediato" del presidente. "Stiamo monitorando molto da vicino la situazione e gli sviluppi in Niger - ha detto - ho parlato con il presidente Bazoum questa mattina e ho chiarito che gli Stati Uniti lo sostengono risolutamente come presidente democraticamente eletto del Niger. Chiediamo il suo rilascio immediato. Condanniamo qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza".

Gli Stati Uniti hanno anche sottolineato che il partenariato economico e di sicurezza con il Niger dipende dalla continuazione del governo democratico e dal rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani.

"Il Niger è un paese strategico per la stabilità dell'area del Sahel, seguiamo con la presidente del Consiglio minuto per minuto l'evolversi della situazione", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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