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Patrick Zaky condannato a 3 anni di reclusione dal Tribunale di Mansoura

Mansoura (Egitto), 18 lug. (askanews) - Lo studioso e ricercatore egiziano Patrick Zaki, laureatosi di recente con lode in Italia, all'Università di Bologna, è stato condannato a tre anni di carcere dal tribunale di Mansoura, in Egitto. Zaki, attivista per i diritti umani, è sotto accusa per propaganda sovversiva dal febbraio 2020 quando, tornato in Egitto dall'Italia per una breve vacanza, era finito in carcere a causa di opinioni politiche espresse sui social, circostanza sempre negata dall'attivista. Da allora, però, è cominciata per lui una lunga vicenda giudiziaria che, dopo 22 mesi trascorsi in cella, al Cairo, dal giorno dell'arresto al 7 dicembre 2021, sembrava essere giunta al termine anche grazie alla mobilitazione generale della comunità mondiale.

Fino alla doccia fredda dell'ultima udienza, con la condanna definitiva e inappellabile: Zaki dovrà scontare, quindi, un altro periodo in cella di almeno 14 mesi, al netto dei 22 che ha già scontato mentre era in attesa di giudizio.

Questo il commento su Twitter del portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.

"È una notizia terribile quella che arriva dal tribunale di Mansoura - ha detto - con l'immagine di Patrick che esce dal tribunale con una condanna a 3 anni di carcere. Una condanna scandalosa, assurda, per un reato che Patrick non ha commesso. Avevamo sempre chiesto di tenere alta l'attenzione su Patrick perché, terminato il periodo di carcere, in molti avevano pensato che tutto si fosse risolto invece noi avevamo sempre posto l'attenzione su Patrick imputato, in Egitto imputato è sinonimo di condannato, come abbiamo visto adesso. Non finisce qui. Ora tutte le possibilità per tirare fuori Patrick da questa situazione vanno esplorate, il governo italiano, per cortesia, intervenga".

La decisione del Tribunale egiziano è arrivata, praticamente in diretta, in Aula alla Camera dove ldiversi ldeputati hanno preso la parola per chiedere un intervento immediato dell'esecutivo a favore di Zaki.

Anche la premier Giorgia Meloni ha fatto sapere che l'impegno del governo "per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato". "Abbiamo ancora fiducia", ha detto la Meloni.

Intanto, i legali del ricercatore egiziano hanno fatto sapere che chiederanno di "annullare la sentenza o di far rifare il processo".

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