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"Bell'e buono" di Carlo de Filippo: una vita attraverso il cibo

Roma, 16 giu. (askanews) - Le Ricette Tradizionali dell'Antica Cucina della Costiera Amalfitana, ma anche quelle segrete del famoso Pesto Amalfitano del suo ristorante e quella del liquore Fogliolino fatto con sole foglie di limone. E soprattutto stralci di vita vissuta, quel cammino che ha portato un "uomo senza talento", come è solito definirsi, a un incredibile successo. C'è tutto questo e molto di più nel libro "Bell'e buono" scritto dal gastronomo Carlo de Filippo, la ricetta di una vita vissuta attraverso il cibo. "Bello e buono - spiega l'autore - è l'idea giusta di una cucina fatta per bene, con tutti i crismi. Una cucina di qualità ma non solo: deve essere buona, ma anche bella: i due concetti vanno insieme. Questa è la cucina del bello e del buono, ma Bell'e Buono in Napoletano vuol dire anche un'altra cosa. Lo si dice spesso come intercalare per indicare qualcosa di inaspettato, che accade all'improvviso".

Ed è proprio all'inaspettato che de Filippo punta nel riproporre ai suoi clienti del ristorante Pineta 1903, le ricette della tradizione rivisitate in chiave moderna e accattivante. "Io parto da un piatto molto tradizionale, faccio ricerca, mi faccio un'idea di come si può modernizzare questo piatto rendendolo più leggero, anche più digeribile e poi chiedo agli chef di trovare un abbinamento inaspettato.

Un abbinamento che dia uno schiaffetto al palato", racconta.

Dall'ombra del limoneto che circonda il Pineta 1903, l'autore ripercorre i passi che l'hanno portato a trovare il suo talento e a tenerselo ben stretto. Un libro, spiega, che racconta la mia storia, la mia vita e soprattutto parla di mia moglie, venuta a mancare, ma che mi ha permesso di trovare la mia strada. Un volume che è anche terapeutico e apre a una cucina che è rinascita e riscoperta: un modo per far vincere la vita. Dalla tradizione all'innovazione. Il desiderio di unire esperienza, modernità e lungimiranza con quei sapori semplici e puri del passato, prende vita nelle pagine del libro.

"L'esperienza è importantissima, ma non intesa come il tempo che passa, come un'azione che fai ogni giorno - spiega - la mia esperienza è evoluzione. Dietro l'esperienza devono esserci studio e ricerca, altrimenti non può esserci l'evoluzione. Mi chiedo ogni giorno perché un cliente deve scegliere me e non altri ristoranti blasonati che ci sono in Costiera Amalfitana. Questa domanda che mi ponevo e mi pongo ogni giorno mi permette di non fermarmi mai".

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