Armenia accusa gli azeri di "pulizia etnica" in Nagorno Karabakh
Roma, 27 gen. (askanews) - Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, nel corso di una riunione governativa, ha dichiarato che l'Azerbaigian conduce una "politica palese di pulizia etnica" e obbliga gli armeni che vivono nella regione separatista del Nagorno Karabakh ad andarsene.
Da più di un mese gli azeri sostengono di voler tutelare l'ambiente contro le mine illegali e bloccano il corridoio di Latcin, una strada strategica perché collega l'Armenia all'enclave. A causa del blocco, nella regione montagnosa di circa 120.000 abitanti iniziano a scarseggiare cibo, medicine e carburante.
"Questa è ovviamente una politica palese di pulizia etnica. E devo dire che se fino ad ora la comunità internazionale è stata scettica in merito alle nostre preoccupazioni riguardanti le intenzioni dell'Azerbaigian di sottomettere gli armeni del Nagorno Karabakh alla pulizia etnica, ora vediamo che questa percezione si rafforza lentamente ma costantemente nella comunità internazionale. In base alle informazioni di cui disponiamo, il piano di Baku è il seguente: esercitare massima pressione economica e psicologica in Nagorno Karabakh e poi aprire il corridoio (di Lacin) per diversi giorni nella speranza che gli armeni del Nagorno Karabakh, la gente del Karabakh lascino in massa le loro case. Circa 6.000 alunni degli enti pre-scolari del Nagorno Karabakh, circa 19.000 studenti delle scuole medie e 6.800 studenti universitari sono privati da circa un mese di uno dei diritti più importanti del 21esimo secolo: il diritto allo studio, perché gli asili, le scuole e le università sono chiuse da un mese in Nagorno Karabakh" ha detto Pashinyan.