Un libro e poi serie tv. L'autore, Luca Cari, racconta l'impresa
"Apnea": la storia dei Vigili del Fuoco nella Costa Concordia
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Roma, 26 gen. (askanews) - La notte del 13 gennaio di dieci anni fa, nella Costa Concordia arenata davanti al Giglio entrarono otto vigili del fuoco con i loro comandante. Un'impresa oggi raccontata da un libro, "Apnea": la narra insieme a Virginia Piccolillo il responsabile delle comunicazioni del corpo, Luca Cari.
"La storia della Concordia la conosciamo tutti. Forse meno è giunta al grande pubblico l'impresa di questi vigili del fuoco che entrarono nella nave unici soccorritori, operarono tutta la notte con la convinzione che la nave sarebbe andata a fondo; sentivano lo strusciare del metallo sulla roccia granitica. Questo non gli ha impedito di operare. Sarebbe stato impossibile da soccorritori: un unico obbiettivo in testa, salvare più gente possibile nel minor tempo possibile".
Esperti soccorritori acquatici e su corda, sommozzatori, in uno scenario però mai immaginato prima, la gigantesca nave da crociera rovesciata su un fianco. Quei vigili del fuoco hanno portato fuori una settantina di persone, alcune accompagnandole da prua a poppa, altre scendendo fin nel ventre della nave.
"Una nave lunga trecento metri, alta 45, 1500 cabine, buio completo, rovesciata su un fianco, quindi i pavimenti erano diventati pareti e le pareti pavimenti con voragini spaventose e pozzo profondi anche trenta metri, allagati, in cui loro stessi rischiavano di cadere".
Tutto con la certezza interiore di non tornare a casa. Per fortuna per loro non andò così, e ora l'impresa arriverà anche in tv.
"Rivivendola insieme è stato anche per loro liberatorio. L'idea di "Apnea" viene da Luca Bernabé di Lux Vide, l'idea del libro Mondadori e del podcast con la voce di Carlo Lucarelli. Ora l'idea è realizzare una serie tv con Lux Vide che possa celebrare l'impresa di cui furono protagonisti quella notte di dieci anni fa".