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Papa condanna Ue su migranti: ogni governo dica quanti ne accolga

Roma, 5 dic. (askanews) - Si dice pronto ad andare a Mosca, condanna il documento interno rivolti ai funzionari dell'Unione europea in cui si sconsigliavano riferimenti al Natale, definendolo "anacronistico" e intravede due pericoli contro la democrazia: i populismi "che cominciano a far vedere le unghie" e gli imperi. Papa Francesco conclude il viaggio a Cipro e Grecia e fa rientro in Vaticano.

Un viaggio nel segno dell'abbraccio ai profughi di Lesbo. Proprio domenica, culmine della sua visita, Bergoglio ha visitato il campo rifugiati dell'Isola dell'Egeo, implorando l'Europa di "fermare questo naufragio di civiltà". "Chiusure e nazionalismi - la storia lo insegna - portano a conseguenze disastrose", avverte il Pontefice. "Finisca il continuo rimbalzo di responsabilità, non si deleghi sempre ad altri la questione migratoria, come se a nessuno importasse e fosse solo un inutile peso".

Francesco torna sulla questione migranti anche sulla conferenza stampa in volo, di ritorno dalla Grecia. "Ogni governo deve dire chiaramente quanti migranti possono ricevere - ammonisce - perché i governanti sanno quanti sono in grado di ricevere. Questo è loro diritto".

"Ora è di moda fare muri o fili spinati. Chi costruisce muri perde il senso della storia della propria storia. Di quando era schiavo di un altro Paese. Coloro che costruiscono dei muri hanno questa esperienza: quella di essere stati schiavi".

Bergoglio intravede anche un viaggio a Mosca, visita mai accaduta con i precedenti pontefici. Sogno mai realizzato di Giovanni Paolo II. "È nell'orizzonte non lontano un incontro con il patriarca Kyrill, credo che la prossima settimana viene da me Ilarion per concordare un possibile incontro. Il patriarca deve viaggiare, forse in Finlandia, e io sono comunque sempre disposto ad andare a Mosca, per dialogare con un fratello", ha concluso il Papa.

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