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Peter Jackson: con The Beatles - Get Back riscrivo la loro storia

Roma (askanews) - E' un evento molto atteso dai fan della celebre band di Liverpool e non solo: il 25, 26 e 27 novembre arriva su Disney + in esclusiva la docuserie "The Beatles: Get Back". Diretta dal regista de "Il Signore degli anelli" Peter Jackson, è interamente realizzata con filmati inediti restaurati. La docuserie mostra le sessioni di registrazione della band nel gennaio del 1969 e il processo creativo nella scrittura di 14 nuove canzoni in previsione del loro primo concerto dal vivo dopo oltre due anni. Quel concerto si tenne sul tetto della Apple Records il 30 gennaio del 1969 e ne fu tratto un documentario dal titolo "Let it be". Oggi Peter Jackson parla delle differenze tra il lavoro che realizzò allora Michael Lindsay-Hogg e il suo, visto che, dopo 50 anni, lui è stata l'unica persona a poter accedere a quel materiale.

"Io ho avuto un grande vantaggio rispetto a lui, che girò quelle immagini e realizzò 'Let it be'. Quando il suo film uscì, 14 mesi dopo averlo girato, il gruppo si era appena sciolto. La gente lo vide come un documentario sui Beatles che si erano lasciati, sulla loro fine. Poi lui, per esempio, non poté mostrare certe cose, come il fatto che George lasciò il gruppo per due o tre giorni. Io sono arrivato 50 anni dopo, e non ho avuto nessuna restrizione. Mi hanno detto: 'Peter questo è il materiale, torna in Nuova Zelanda e fanne il film che vuoi'. Noi non mostriamo i Beatles che si stanno per sciogliere e questo cambia anche un po' la storia della band secondo me; quello che vediamo non è quello che si è scritto per 50 anni".

Jackson ha avuto accesso a quasi 60 ore di filmati inediti girate nel corso di 21 giorni. Dalla sua docuserie si vede che di fronte a una scadenza temporale quasi impossibile il legame di amicizia fra Lennon, McCartney, Harrison e Starr viene sicuramente messo alla prova, ma allo stesso tempo fra i quattro non manca buon umore, genio e scambio creativo.

Jackson, a proposito del mitico concerto che si vede in "The Beatles: Get Back", racconta:

"Questo titolo si riferisce al fatto che i Beatles avevano fatto tutto ciò che volevano: avevano suonato allo Shea Stadium di fronte a 55mila persone, erano tornati in studio per Sgt. Pepper's e The White album. Con Get Back, volevano proprio tornare a essere i quattro ragazzi di Liverpool che suonano insieme. Volevano suonare per 2-300 persone, non per 60mila, volevano suonare live. E' difficile essere la più grande band del mondo e fare un piccolo concerto, essere ancora una piccola band. Quando li vedi capisci che era quasi impossibile, loro pian piano capiscono che era impossibile. L'unica cosa che potevano fare era salire su un tetto del loro edificio, senza vendere biglietti: solo salire e suonare. Questo è anche il lato triste di questa storia: i Beatles hanno cambiato il mondo, in molti modi, ma sembra che al mondo non ci fosse più un posto giusto per loro. E questo è piuttosto triste".

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