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Filippo Scotti è Sorrentino giovane: "Sul set grande delicatezza"

Roma 16 nov. (askanews) - Arriverà nei cinema il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre "E' stata la mano di Dio", il nuovo film di Paolo Sorrentino. E' stato presentato a Napoli dal regista e dai suoi attori perché questo racconto autobiografico del regista Premio Oscar è ambientato proprio qui.

Siamo negli anni '80 e tutti parlano in modo febbrile di Maradona, che sta per arrivare in città. Fabietto Schisa, interpretato da Filippo Scotti, è un po' impacciato ed emarginato a scuola ma la vita gli sorride ed è circondato da una famiglia vivace e allegra. Quando un incidente travolge tutto Fabietto deve trovare un modo per sfuggire alla profondità della tragedia e tracciare un nuovo percorso. Filippo Scotti racconta quest'avventura.

"E' stata un'onda gigantesca, io sto realizzando un po' adesso quello che sta accadendo.. Ma neanche. Anche perché sin da subito, dai provini, c'è sempre stata questa delicatezza da parte sua, anche nei confronti della storia: ho subito capito, intuito, che stavamo parlando di qualcosa di delicato, appunto. Quindi sul set c'era questa grande calma, rispetto, nei confronti del lavoro di tutti".

"E' stata la mano di Dio" è la storia più personale di Sorrentino: un racconto di destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita, e il turbolento racconto di formazione di un ragazzo. Filippo Scotti spiega: "Lui mi ha dato un po' di consigli cinematografici e musicali. Mi ha consigliato i Talking Heads, i Cure, Tom Waits, quindi ho passato quest'estate un po' nel tentativo di costruire quell'ambiente, quell'atmosfera della Napoli degli anni Ottanta.

Diciamo che non ci ho pensato tanto, ecco, anche perché ero spaventato dall'idea di dover interpretare il regista da giovane, allora ho deciso semplicemente di seguire la sceneggiatura, quindi di seguire Fabietto, e quindi un personaggio".

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