Vaccinare i giovani? Atto altruistico, rischi-benefici non chiari
Crisanti: vaccino non è sufficiente, a settembre non sarà finita
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Padova, 29 lug. (askanews) - Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova e uno degli esperti più noti e richiesti della pandemia, non ha dubbi: il vaccino da solo non basta per uscire dall'emergenza sanitaria. Indipendente politicamente e onesto intellettualmente, forse per questo ora meno utilizzato da chi governa, Crisanti ritiene fondamentale il vaccino, senza però tralasciare tracciamento e tamponi e le ormai note regole di distanziamento e igiene che tutti abbiamo imparato in questo ultimo anno e mezzo. Dovremmo imparare dal Regno Unito, che lui conosce bene per avere insegnato all'Imperial College di Londra.
"Il vaccino non è sufficiente e questo lo dimostra l'Inghilterra, perché se il vaccino fosse sufficiente l'Inghilterra non avrebbe avuto nelle ultime 3-4 settimane questa scalata di casi fino ad arrivare a 50.000. Allora ci si deve chiedere: perché in Inghilterra adesso i casi sono in diminuzione? Sono aumentati perché c'erano le scuole aperte, gli Europei, una grande aggregazione di massa, e questo sicuramente ha favorito la diffusione del virus. Però non si spiega perché stanno diminuendo, perché non è che tra 20-30 giorni fa tanta differenza sul numero di vaccinati. In realtà è che in Inghilterra hanno un sistema informatico di tracciamento e una capacità di fare tamponi che noi non abbiamo, in Inghilterra arrivano a punte di un milione e 200.000 tamponi al giorno. Lei consideri che la settimana scorsa ci sono state 3,5 milioni di persone in quarantena. C'è stato un giorno che la app dell'Nhs, il National Health System, ha mandato 500.000 avvisi di quarantena, è così che i casi diminuiscono".
"Vaccinare i giovani? Qui bisogna dire le cose con molta franchezza: si chiede ai giovani di fare un atto altruistico perché il rapporto costi-benefici per i giovani non è chiaro. Questo bisogna dirlo chiaramente. Se c'è una mamma che mi chiede: lo faccio vaccinare mio figlio? La mia risposta è questa: guardi, il vaccino sulla base di quello che sappiamo non dà effetti collaterali, gli effetti collaterali seri nei bambini sono rarissimi, comunque rimane il fatto che i bambini non si ammalano, quindi è chiaro che è un gesto altruistico".
Questo per i 12-17enni, ma per gli under12?
"Non cambia niente, anzi, si ammalano ancora meno", ha risposto lo scienziato.
"Perché la popolazione si immagina che a settembre raggiungiamo l'immunità di gregge e facciamo quello che ci pare. Non è così. Però chiaramente più persone si vaccinano più creiamo una barriera contro la diffusione del virus, questo è sempre vero. Due variabili su cui possiamo fare poco è la durata della vaccinazione, noi non sappiamo quanto dura la protezione indotta dal vaccino. Un conto è se dura 8-9 mesi, un conto è se dura due anni. Se dura 8 mesi a dicembre dobbiamo reimmunizzare 40 milioni di persone".
"La terza cosa sono le varianti: se compare una variante resistente al vaccino, come sembra essere la variante Epsilon che sta emergendo in California, questo è un grossissimo problema, il che significa che riporta l'orologio indietro di mesi", ha messo in guardia.
"La variante Delta è una variante estremamente pericolosa, perché ha una trasmissibilità elevatissima ed è in grado di infettare e causare malattia grave in persone che sono vaccinate una sola volta e sicuramente causare in alcuni casi, specialmente agli anziani, anche vaccinati con due dosi, una malattia molto seria. La variante Delta è a un passo da quello che non vorremmo mai accadesse: cioé una variante ad alta trasmissibilità che è in grado di superare le difese indotte dal vaccino".
Cosa abbiamo imparato in un anno e mezzo, quali sono stati gli errori e quali sono stati i passi vincenti nella gestione della pandemia in Italia?
"Devo fare un grosso sforzo per trovare passi vincenti, molto più facile spiegare cosa si è sbagliato. La cosa peggiore che si è fatta, a parte gli errori iniziali, molte cose che potevano essere evitate, ma secondo me una cosa imperdonabile è che noi ad aprile siamo usciti fuori dal lockdown con la convinzione dei politici e della maggior parte dei colleghi che il virus fosse sparito e non sarebbe tornato e si è perso un tempo preziosissimo per attrezzarci e prevenire la seconda ondata, che, non dimentichiamoci, ha fatto 90.000 morti. C'è poco da essere orgogliosi per come l'Italia ha gestito questa situazione", ha ricordato.
Aprile 2020, quindi governo Conte:
"Guardi indipendentemente dal governo, anche il governo di adesso ha fatto lo stesso errore. Usciti praticamente da mesi e mesi di zone rosse facendo affidamento solo sul vaccino. Non si è capito nulla di come si controlla un'epidemia", ha sottolineato.
Cos'è che manca nella comunicazione del governo, forse dovrebbero cambiare comunicazione?
"Se uno dice che la Terra è piatta, posso dare tutte le dimostrazioni possibili, rimarrà sempre convinto che la Terra è piatta. Il problema non sono quelli che vanno in piazza, il problema sono i milioni di persone che sono indecisi e hanno paura. Quelli che vanno in piazza li do per persi", ha bacchettato.
Intervista
di Stefania Cuccato
Montaggio
Claudia Berardicurti