I sindacati chiedono la proroga del blocco dei licenziamenti
Draghi ascolta parti sociali e incassa sostegno di Confindustria
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Roma, 10 feb. (askanews) - Dopo i partiti, il premier incaricato Mario Draghi ha ricevuto le parti sociali, in una maratona che dalla mattina al primo pomeriggio ha visto sfilare a Montecitorio i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci), Province, il mondo di banche, assicurazioni (Abi, Ania), imprese, sindacati e associazioni di categoria. Il presidente del consiglio incaricato prende appunti, si mostra interessato alle richieste, ma non scopre ancora le carte.
Intanto ha incassato il convinto sostegno alla sua azione del leader di Confindustria, Carlo Bonomi:
"Abbiamo espresso al presidente incaricato il nostro più convinto sostegno all'azione che dovrà intraprendere e la viva speranza che il consenso parlamentare, riservato al suo programma, sia ampio e solido perchè c'è davvero molto da fare e bisogna farlo presto e bene".
Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione Covid siano confermati. Il blocco scadrà infatti a fine marzo e, dunque, è necessario subito disinnescare quella che può diventare una bomba sociale. Maurizio Landini, segretario Cgil:
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"Abbiamo ribadito la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti, il tempo necessario per uscire dall'emergenza e dall'altra parte per poter fare una vera riforma degli ammortizzatori sociali che oggi non c'è e deve riguardare tutte le forme di lavoro, comprese anche le Partite Iva e il lavoro autonomo e abbiamo posto il tema di una vera e propria politica industriale, cioé che gli investimenti che si fanno in Europa devono creare lavoro e affrontare un punto, che è quello della sostenibilità ambientale delle produzioni".
La volontà emersa, dopo un'intensa giornata di incontri, è quella di rivedersi subito dopo aver incassato la fiducia alle Camere. Il confronto, una vera e propria concertazione, potrebbe diventare ben presto la cifra del nuovo Governo. Anna Maria Furlan, segretaria Cisl:
"Sul Recovery gli abbiamo chiesto di essere interlocutori del confronto perché qua ci giochiamo tutto, ci giochiamo una carta formidabile per i giovani e il futuro del nostro paese", ha affermato fuori da Montecitorio.