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Coronavirus, caos vaccini: il punto su chi e quando li produce

Milano, 27 gen. (askanews) - La situazione vaccini anti-Covid19 in Europa rischia di precipitare sempre più nel caos. Se da un lato, infatti, seppur con qualche rallentamento, si sta procedendo con l'immunizzazione della popolazione, a partire da operatori sanitari e persone anziane, dall'altro si stanno verificando grossi problemi a causa dei ritardi nella produzione e nelle consegne delle dosi da parte delle aziende.

Un primo sviluppo, in tal senso, riguarda un nuovo asse franco-tedesco-americano. Dopo che l'istituto di ricerca francese Pasteur ha gettato la spugna annunciando l'interruzione della sperimentazione del suo vaccino, rivelatosi meno efficace del previsto, infatti, la Sanofi ha stretto un accordo commerciale con Pfizer/BioNTech per supportare la produzione - in affanno - dei loro vaccini anti-Covid. Questo dovrebbe consentire di recuperare terreno e aumentare le dosi a disposizione dell'Unione Europea fino ai 600 milioni previsti.

Unione europea che, intanto, promette battaglia contro la britannica AstraZeneca sospettando che l'azienda abbia destinato a Paesi extra-europei (probabilmente lo stesso Regno Unito, ma forse anche altri che pagano di più) le dosi di vaccini destinate all'Europa in base a precisi accordi contrattuali di consegne trimestrali.

Insomma oltre che sul piano sanitario e commerciale si profila anche uno scontro diplomatico tra l'Unione europea e la Gran Bretagna, il primo dell'era post-Brexit.

La commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, ha chiesto ad AstraZeneca di onorare fino in fondo il contratto e non fare solo il "massimo sforzo". Per rispettare gli impegni, ha indicato, può e deve far ricorso agli stock di vaccini fabbricati nei suoi impianti in Regno Unito o, se necessario, in una delle sue due fabbriche in Europa.

Inoltre ha annunciato che la Commissione "proporrà ai 27 un meccanismo di trasparenza delle esportazioni" dei vaccini.

Tutto questo proprio mentre dallo stabilimento AstraZeneca di Wrexham, nel Galles, dove viene prodotto il vaccino anti-Covid, arriva un'altra notizia poco incoraggiante: la temporanea evacuazione per la consegna di un "pacco sospetto".

E l'Italia? Il nostro Paese si muove su più fronti. E, mentre il governo è alle prese con una crisi che ai più pare inopportuna e anacronistica, il ministro della Salute, Speranza punta su Reithera, entrando con capitale pubblico nell'azienda di Castel Romano che sta sviluppando il vaccino anti-Covid "Made in Italy", in collaborazione con l'Istituto "Spallanzani".

Francesco Vaia, direttore Sanitario dello Spallanzani, intervistato all'"Aria che tira", su La7 ha dichiarato che entro settembre 2021 si potranno produrre oltre 100 milioni di dosi del vaccino italiano che, intanto, prosegue la fase di sperimentazione.

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