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"Maledetta primavera", la scoperta e la conflittualità dell'amore

Roma (askanews) - Prende il titolo da una celebre canzone del 1981 "Maledetta primavera", il primo film da regista di Elisa Amoruso, già sceneggiatrice di cinema e autrice di documentari, fra cui il fortunatissimo "Chiara Ferragni: Unposted". Alla Festa del Cinema di Roma ha portato un'opera in parte autobiografica sul primo innamoramento, la disillusione, la perdita dell'innocenza, che arriverà nei cinema il 12 novembre.

Siamo nel 1989 e Nina, undicenne interpretata dalla bravissima esordiente Emma Fasano, viene catapultata in un quartiere di periferia dove incontra una ragazza sudamericana proprio più grande di lei che le stravolge la vita. Parallelamente alla sua scoperta di un universo di nuove emozioni, del desiderio, dell'attrazione, il film mostra la storia dei genitori di Nina, interpretati da Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli, una coppia che vive di passione e conflittualità, ispirata a quella dei genitori della Amoruso.

La regista ha spiegato di essere molto legata alla canzone di Loretta Goggi ma di averla scelta come titolo del film anche perché ha una connotazione universale, visto che nel tempo è diventata un manifesto del movimento gay e Lgbt.

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