Non solo Immuni: ecco le altre app europee per combattere Covid19
Milano, 8 ott. (askanews) - In Italia c'è Immuni, ma in Europa non è l'unica. Anzi ognuna è una storia a sé. Nel Vecchio continente, le app di contact tracing, tutte gratuite e basate su Bluetooth per tracciare i contatti, presentano caratteristiche diverse. E diversa è stata anche l'accoglienza a seconda del Paese, secondo uno studio di Selectra, web company che confronta le soluzioni di connettività fissa e mobile. Anche se con l'impennata dei nuovi casi di COVID 19 in tutta Europa, le app possono diventare uno strumento importante per tenere la situazione sotto controllo e presto grazie al sistema Gateway, potrebbero cominciare a comunicare tra loro.
L'app NHS COVID-19, sviluppata dal sistema sanitario britannico, è tra le più recenti quella con l esordio più sorprendente. Debutto il 24 settembre: nel primo giorno è stata scaricata da 6 milioni di persone (9% della popolazione), per arrivare a 12,5 milioni di download (quasi il 19% della popolazione del Regno Unito) tre giorni dopo. Con un punteggio di 4,8 su 5 su Apple Store e disponibile in 10 lingue, mette a disposizione più funzioni rispetto alle app degli altri Paesi.
Un altro nuovo arrivo è la belga Coronalert lanciata il 30 settembre e basata sulla tedesca Corona-Warn-App: ha dimostrato una dinamica di download molto solida, con oltre il 5% dei belgi che l'hanno installata nel giro di un paio di giorni.
Nonostante il fatto che la versione beta della RADAR COVID spagnola fosse disponibile il 29 giugno, il lancio a livello nazionale è avvenuto qualche settimana fa: il 15 settembre. In questo breve periodo di tempo, l'app è stata scaricata da quasi il 10% della popolazione, sfiorando i risultati di Immuni in Italia.
Simile dinamica per la portoghese StayAway Covid. Ma le vere regine di App Store sono altre.
In Irlanda, il COVID Tracker, lanciato a metà estate, consente di condividere su base volontaria dati personali: sesso, età, città e persino il numero di cellulare e l indirizzo IP. In molti paesi avrebbe suscitato la diffidenza degli utenti, eppure il Covid Tracker, detiene il primato in termini di penetrazione: è già stata scaricata da ben il 26% della popolazione, in 7 lingue compreso l'inglese.
In Germania, Corona-Warn-App, sviluppata da Robert Koch-Institut e lanciata a metà giugno, è stata scaricata da quasi il 22% della popolazione. Dopo un picco iniziale di download però la dinamica delle installazioni si è rallentata e ora si dichiara che la porzione raggiunta non è sufficiente.
Fanalino di coda, la Francia. Nonostante sia stata uno dei primi Paesi a rendere disponibile l'app all'inizio di giugno, è il paese che dimostra uno dei tassi di download più bassi in assoluto: StopCovid è stata scaricata soltanto dal 3,5% dei francesi. La diffidenza generale nei confronti dell'app e il timore per i propri dati personali resta forte anche tra le élite politiche, come conferma la dichiarazione del primo ministro francese Jean Castex, che ha ammesso pubblicamente di non averla scaricata.