Sistema costruito da bianchi, i neri non contavano: è ancora così
Floyd, Michael Johnson: "Disuguaglianza radicata nel sistema"
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Roma, 19 giu. (askanews) - "Eliminare il sentimento razzista di piccoli gruppi di persone che sono suprematisti bianchi e discriminano i neri, questo è importante". E' la speranza, espressa a gran voce, dall'ex velocista mondiale e star dell'atletica Michael Johnson, in una intervista alla Laureus, nelle settimane in cui negli Stati Uniti e non solo si marcia e si protesta per l'uguaglianza dei diritti umani tra bianchi e neri sull'onda dell'uccisione di George Floyd da parte della polizia.
"È la disuguaglianza nei sistemi e nelle istituzioni che porta un poliziotto bianco a credere di poter aggredire o addirittura uccidere una persona di colore senza conseguenze - denuncia Johnson -. Questo porta una società che vende a un ampio spettro di persone di colore ad avere zero membri neri nel proprio consiglio di amministrazione".
"La gente - prosegue la star olimpica e membro della Laureus Academy - sta marciando perché il sistema in questo paese parla di equità per tutti e di uguaglianza per tutti e del sogno americano, l'opportunità per tutti di prosperare e di avere successo. Ma in realtà, questo sistema non è impostato in modo uguale per tutti. Il sistema è stato costruito dai bianchi per i bianchi in un periodo in cui i neri non erano riconosciuti come uguali, ed esiste ancora".