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Riparte il tennis, Us Open dal 31 agosto. Ma i big ci saranno?

Roma, 17 giu. (askanews) - Riparte anche il tennis. Senza pubblico, ovviamente, e con misure di sicurezza anticovid stringenti. Tanto che non è ancora chiaro se i big del tennis mondiale parteciperanno. Intanto comunque la ripartenza c'è e comincia proprio da New York, segnale di una rinascita che arriva proprio da una delle città più colpite del mondo dal coronavirus.

"Gli Us Open si terranno a New York senza pubblico dal 31 agosto al 13 settembre". Lo ha annunciato, con un tweet, il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo.

E la Federtennis statunitense ha reso noto il protocollo di sicurezza: non ci saranno qualificazioni e si partirà direttamente coi tabelloni principali (128 giocatori in singolare, 32 coppie del doppio ma tutti dovranno avere una doppia classifica). A New York ognuno dovrà arrivare singolarmente, sottoponendosi a un test sul coronavirus prima di salire sull'aereo mentre i controlli durante la permanenza saranno uno o due a settimana, in base anche delle decisioni che verranno prese via via dalle autorità sanitarie. In caso di positività, scatterà la quarantena.

La Federtennis statunitense sta lavorando per alloggiare tutti gli atleti nella medesima struttura alberghiera (due persone per stanza e seconda camera a spese dei tennisti), ma lascia aperta la possibilità di affittare una casa privata fuori Manhattan. Il trasporto tra l'hotel dei giocatori e il "Billie Jean King" avverrà in autobus con un massimo di 27-28 persone per viaggio. Le docce negli impianti saranno consentite, ma sempre rispettando le distanze sociali mentre gli spogliatoi più grandi saranno riservati ai 32 tennisti con la classifica migliore.

Misure che non sembrano essere gradite dai diversi big. Djokovic, Thiem, Zverev e Dimitrov hanno già fatto capire che, in queste condizioni, non prenderanno parte al torneo, già orfano di Federer, costretto a chiudere la stagione in anticipo per i problemi al ginocchio destro. E lo stesso Nadal non ha nascosto le riserve. "Se mi chiedessero oggi di andare a giocare agli US Open, direi di no - ha detto all'inizio di giugno - Tra qualche mese, non lo so. Vedremo".

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