Apertura prevista 15 giugno: meno bambini, più costi da sostenere
Roma, così si preparano i centri estivi in attesa del via libera
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Roma, 1 giu. (askanews) - Triage con misurazione della temperatura in entrata, prenotazione obbligatoria, genitori vietati all'interno, continua pulizia delle mani e distanziamento. A Roma alcuni centri estivi si preparano a partire. Le linee guida del governo per questa stagione d'emergenza Covid-19, per i bambini dai 3 anni in su, sono arrivate il 15 maggio ma molte cose sono ancora da chiarire e sono lasciate in mano a municipi e asl di competenza, che devono ancora dare il via libera a chi ha presentato il suo progetto. In teoria i centri possono aprire il 15 giugno, manca poco e le famiglie fremono, perché ne hanno bisogno con le scuole chiuse da marzo.
Fortemente consigliate le attività all'aperto, chi ha molti spazi è favorito, come i circoli sportivi. Ma i numeri di bambini che possono essere accolti sono dimezzati. E gli educatori, istruttori, insomma il personale che deve assisterli raddoppia. Per i più piccoli ne serve uno ogni 5 bambini.
Alessandra Basili tra i gestori del New Green Hill. "Quest'anno ci siamo organizzati con un massimo di 10 gruppi da 7 bambini, quindi 70 bambini a settimana, rispetto agli anni precedenti che erano 140-150 a settimana, una notevole riduzione".
I gruppi si alternano tra tennis, piscina, calcetto, giochi all'aperto ma si è scelto di accettare solo bambini dai 7 ai 13 anni, autosufficienti e più facili da gestire, anche nel rispetto delle regole.
"I costi abbiamo cercato di mantenerli, eliminando le agevolazioni che avevamo per chi faceva più di una settimana ma abbiamo mantenuto la riduzione del 10% per il secondo figlio della stessa fsmiglia e del 20 per il terzo o eventuale".
Chi ha spazi più piccoli ha pensato di dividere la giornata: mattina al parco vicino per circa 35 bambini, pomeriggio nel centro al chiuso ma in numero ridotto, non tutti fanno l'intera giornata. Bisogna andare incontro alle esigenze delle famiglie spiega Benedetta Biondi, titolare del "C'era due volte Kids". Qui, hanno studiato un protocollo di sicurezza preciso, anche in caso di sospetto contagiato. Devono pensare a tutto, la responsabilità è molta e le linee guida sono vaghe su molti aspetti importanti. Ma il suo, lamenta, è ancora un progetto su carta. Solo a fine maggio ha avuto l'indirizzo pec del municipio a cui inviarlo.
"A questo punto dobbiamo sperare che i tempi di lettura e approvazione siano veloci perché il 15 giugno è tra pochissimi giorni".
I costi sono maggiori; hanno fatto un sacrificio sperando di offrire un servizio alle famiglie, il guadagno sarà molto ridotto rispetto al passato. E non si capisce ancora come il bonus baby sitter potrà essere utilizzato. Toccherà alle famiglie probabilmente anticipare i costi dei centri estivi.
Le responsabilità che andranno assunte saranno immense, ci stiamo domandando se il gioco vale la candela, però è innegabile che è un servizio che in questo momento ha tanta richiesta sul territorio. Noi abbiamo aperto le preiscrizioni da una settimana e siamo già oltre il numero che potremo ospitare, paradossalmente c è già una lista di attesa".