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Il Covid-19 non esiste più, è polemica sulle parole di Zangrillo

Roma, 1 giu. (askanews) - Si è scatenata la polemica dopo le parole del professor Alberto Zangrillo, direttore di Terapia Intensiva al San Raffaele di Milano. Intervenuto alla trasmissione "In mezz'ora in più" su Rai 3, Zangrillo ha affermato che "da un punto di vista clinico il virus non esiste più", spiegando che diversi studi dimostrano che i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale, rispetto a quelli eseguiti sui pazienti un mese fa".

Zangrillo ha criticato "chi ha terrorizzato il Paese", sottolineando che le terapie intensive ora sono vuote. "Bisogna stare attenti, ma non ucciderci da soli" ha aggiunto, polemizzando con i pool di esperti messi insieme per l'emergenza.

Dichiarazioni subito criticate da molti, a partire da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico, che si è detto "sconcertato". "Basta vedere ogni i giorno i dati del Covi-19 nel Paese per capire che è ancora tra noi" ha detto.

Diversi virologi e direttori scientifici degli ospedali che negli ultimi mesi si sono trovati al collasso, affermano che il calo dei malati è dovuto alle misure rigide che sono state messe in atto; altri, invece, sono più possibilisti sulla tesi di Zangrillo.

Un invito alla prudenza è arrivato però dal Ministero della Salute, secondo cui in attesa di evidenze scientifiche a sostegno della tesi della scomparsa del virus, e soprattutto in vista dell'apertura tra Regioni il 3 giugno, è importante "non confondere le idee degli italiani, favorendo comportamenti rischiosi dal punto di vista della salute".

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