Sciopero braccianti: nelle campagne mancano diritti, non braccia
Milano, 21 mag. (askanews) - "Si è detto che nelle campagne mancano le braccia. Questo fiume di esseri umani è la dimostrazione che nelle campagne a mancare sono i diritti, non le braccia". A parlare è Aboubakar Soumahoro, sindacalista anima della protesta dei braccianti culminata in uno sciopero, e in una marcia nel Foggiano, contro la regolarizzazione temporanea, contro la mancanza di diritti, contro lo sfruttamento delle persone costrette a lavorare nelle campagne sottopagate e senza tutele. "A mancare è la considerazione dei braccianti, indipendentemente dal colore pelle e dalla provenienza, ai quali vengono sottratti diritti previdenziali, salariali, la sicurezza su lavoro", ha detto Soumahoro, in un video pubblicato su Twitter. "Paola Clemente era uno di noi, Sacko Soumayla era uno di noi", ha detto ricordando due braccianti morti. "Oggi scioperiamo, abbiamo osato scioperare per sfidare la politica del cinismo disumano, per sfidare ricatti, soprusi e per dimostrare che a marcire nei campi sono i diritti dei braccianti e dei lavoratori, questo è solo l'inizio". In questa giornata di protesta, le persone sono state invitate a non comprare frutta e verdura, uno sciopero della spesa in sostegno degli invisibili (uno degli slogan della protesta è #iononsonoinvisibile) che lavorano nelle campagne italiane.