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Cannoni ad acqua contro i manifestanti a Hong Kong

Migliaia di attivisti prodemocrazia a Hong Kong hanno sfidato il divieto a manifestare e sono scesi nelle strade dell'ex colonia britannica, all'indomani dell'arresto di diversi esponenti del movimento. È citando gli scontri di domenica scorsa, tra i più gravi dall'inizio della protesta a giugno, che la polizia ha giustificato la decisione di vietare la manifestazione. Tuttavia, le autorità hanno messo in guardia la popolazione dal rischio di "gravi disordini". Per aggirare il divieto, erano stati lanciati appelli a organizzare raduni religiosi, che non richiedono le stesse autorizzazioni ma in previsione degli scontri, la polizia ha eretto nuove barriere intorno all'Ufficio di collegamento, che comprende filiali del governo centrale cinese nell'ex colonia britannica e ha schierato cannoni ad acqua. Oltre al divieto di manifestare, il movimento prodemocratico nelle ultime ore ha dovuto fare i conti con una ondata di arresti in cui sono stati ammanettati cinque eminenti militanti e tre deputati. A Washington, intanto, il presidente americano Donald Trump ha lanciato un appello alla calma, esortando Pechino ad agire "con umanità" contro i manifestanti.

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