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Un "Joker" da brividi. Così Joaquin Phoenix conquista Venezia

Roma, 31 ago. (askanews) - Applausi a Venezia per l'atteso "Joker" di Todd Phillips, in concorso alla 76esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Protagonista uno straordinario Joaquin Phoenix che regala un'intepretazione intensa. Nel film è è il comico fallito Arthur, nato per portare gioia, ma che non riesce a far ridere. Paradossalmente nella sua vita tutto è dolore e sofferenza. Phillips ha raccontato di come il film abbia "un tono diverso" rispetto a quelli fatti prima: "Non c'è alcuna competizione con la Marvel" ha detto, era un film difficile da fare, ma abbiamo voluto spingere perché era un progetto molto speciale". Il regista ha scritto una storia originale su Joker, una sorta di artefatto per comprendere la genesi della personalità del criminale col volto da clown. E il personaggio di Joker è diventato una sorta di Amleto americano con Phoenix, che per il ruolo è dimagrito moltissimo. "Volevamo avere un approccio completamente nostro e non mi sono riferito a nessuna altra interpretazione del personaggio, la chiave era non riferirmi a niente" ha detto. "Ho cominciato a perdere molto peso e questo colpisce psicologicamente, ho parlato molto con Todd, ho letto un libro sui diversi tipi di personalità, ho avuto la libertà di costruire un carattere che non fosse reale". Inoltre, ha aggiunto, "Todd mi ha detto cosa voleva ottenere dal personaggio. E voleva una risata quasi dolorosa, una parte di Joker che voleva emergere. Non pensavo di saperlo fare, ho dovuto fare un'audizione alla mia risata. Mi ci è voluto molto tempo, non volevo fosse ridicola. Il fascino del personaggio è che è difficile definirlo e non vogliamo farlo. Ho cercato di identificare alcuni lati della sua personalità ma lasciando un alone di mistero".

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