L'Italia in orbita con "Prisma"
Con un lancio perfetto in notturna, alle 2.50 ora italiana, dallo spazioporto europeo dell'Esa a Kourou, in Guyana francese, è iniziata ufficialmente la missione del satellite "Prisma" dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).Posizionato in orbita a 615 Km dalla superficie terrestre, una volta operativo, "Prisma" darà un contributo fondamentale al monitoraggio dell'inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporterà la gestione delle risorse naturali e delle emergenze del nostro pianeta. La tecnologia iperspettrale di cui è dotato, infatti, permette di vedere più dell'occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono. Il commento del commissario straordinario dell'Asi, Piero Benvenuti: "Siamo tutti soddisfatti del successo del lancio del satellite Prisma con un razzo italiano Vega e siamo in ansia per vedere, nei prossimi giorni, i primi risultati, le prime immagini di questo satellite che è l'orgoglio del nostro Paese". Prisma, acronimo di Precursore IperSpettrale della Missione Applicativa è, dunque, una missione totalmente italiana. Italiano, il satellite, italiano il razzo Vega dell'Avio che lo ha portato in orbita e italiana la tecnologia a bordo, l'occhio iperspettrale realizzato, assieme ai sensori di assetto, dalla divisione Spazio di Leonardo negli stabilimenti di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze. "Ci mostrerà immagini con informazioni importantissime per monitorare il terreno, l'ambiente e l'agricoltura - ha concluso benvenuti - siamo veramente al top mondiale in questo campo. Abbiamo dimostrato che c'è una filiera completa: il lancio con il razzo Vega, costruito in Italia e il satellite tutto italiano. Nei mesi futuri dimostreremo a tutto il mondo la nostra capacità nell'osservazione della Terra". Prisma lavorerà in parallelo con i satelliti del programma COSMO-SkyMed. Il suo occhio scansionerà la Terra con circa 200 immagini per acquisizione, raccogliendo dati fondamentali per lo studio dell'ambiente, dei cambiamenti climatici e dei rischi idrogeologici. "Questa telecamera è la più evoluta e potente al mondo - ha commentato Alessandro Profumo, AD di Leonardo - e doterà l'Italia della capacità di studiare il Pianeta come mai prima è stato possibile". Come funziona, lo aveva spiegato ad askanews Enrico Suetta, responsabile dei sistemi elettro-ottici spaziali di Leonardo. "È uno strumento - ha detto - che è in grado di scomporre l'immagine della Terra ripresa dal satellite in una serie di bande di colore (e iperspettrale indica che queste bande sono centinaia) e questo permette di avere un'impronta digitale delle sostanze che compongono la superficie terrestre che viene osservata". Il satellite dell'Asi è stato realizzato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, guidato da OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio) nonché da Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio, mentre l'acquisizione e l'elaborazione dei dati avverrà dal Centro Spaziale di Matera dell'Asi.