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L'Arabia Saudita ha dato la cittadinanza a una donna robot (che non dice mai di no)

Davide Di Santo
Davide Di Santo

Professionista dal 2010, bassista dal 1993, padre di gemelli dal 2017. Su Tecnocrazia scrivo di digitale e tecnologia

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Sophia, la prima androide a ottenere la cittadinanza di un Paese Foto: Sophia, la prima androide a ottenere la cittadinanza di un Paese
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Diventare cittadino dell'Arabia Saudita non è facile. L'iter burocratico dura anni, è richiesta una conoscenza approfondita dell'arabo ed è obbligatorio avere residenza stabile nel regno. A Sophia tutto questo non è servito: da qualche giorno è una cittadina saudita, anche se non ha sposato un suddito di Re Salman. Il fatto è che Sophia in realtà è un robot, e più precisamente il primo androide a ottenere la cittadinanza di un Paese come se fosse una persona reale. Secondo i suoi costruttori, la Hanson Robotics di base a Hong Kong, è in grado di intrattenere una conversazione, eseguire compiti e imitare le espressioni facciali degli umani come rabbia, tristezza e gioia. E ricorda pure Audrey Hepburn, almeno secondo gli ingegneri cinesi che rivendicano la somiglianza con una certa civetteria.

L'annuncio della cittadinanza è stato dato in pompa magna a Riyad dove l'androide da compagnia è stata intervistata dal giornalista americano Andrew Ross Sorkin, mostrando nell'occasione la sua spiccata capacità di sorridere a un complimento, di rispondere con misura alle domande che le vengono poste e di mettere a proprio agio l'interlocutore. Anzi, è fin troppo accomodante: in una precedente intervista, pur di non contraddire il giornalista, alla domanda "vuoi distruggere gli esseri umani" ha risposto affermativamente. Come a dire, se vi fa piacere... In altri termini, Sophia obbedisce agli ordini e sembra una sorta di donna perfetta, almeno secondo i rigidi canoni della società saudita che solo recentemente, e sulla spinta del principe ereditario Mohammed bin Salman, ha cominciato a elargire diritti di base al mondo femminile, ultimo in ordine di tempo il permesso di guidare l'auto. Ecco, non sembra un caso che il primo Paese a dare il passaporto a una donna robot sia proprio una monarchia assoluta islamica. Senza considerare il messaggio subliminale contenuto nel nome: Sophia, ovvero la sapienza della filosofia greca. Insomma, care donne saudite, siate sagge: fate come Sophia che è meglio.

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