tre punti d'oro
Col Brescia suona la nona sinfonia. La Lazio non si ferma più
La Lazio inaugura il nuovo anno nella stessa maniera in cui aveva chiuso quello vecchio: vincendo. I biancocelesti non si fermano più: espugnando in rimonta Brescia, arriva la nona sinfonia. Ed è un altro successo all’ultimo respiro, agguantato in pieno recupero dopo una prestazione decisamente non brillante. L’uomo che permette a Inzaghi di eguagliare il record di successi consecutivi fissato dalla squadra di Eriksson, stagione 1998-1999, è Ciro Immobile. L’attaccante risponde, su rigore, al vantaggio di Balotelli e al 91’ piazza la zampata vincente, quando ormai il sipario sembra essere calato sul Rigamonti. 19° centro in campionato per Ciro il magnifico e tre punti pesantissimi, che permettono alla Lazio di avvicinare a -3 la coppia regina formata da Inter e Juventus, impegnate domani. Per approfondire leggi anche: FELIPE CAICEDO CI CREDE Restano a bocca asciutta i padroni di casa, costretti a giocare un tempo in dieci per l’espulsione di Cistana, responsabile del penalty per i biancocelesti. Ma i lombardi, illusi da SuperMario, entrato nella storia per aver realizzato i primi gol degli anni Dieci e anni Venti, avrebbero meritato certamente qualcosa di più. Giornata perfetta per la Lazio: la nota stonata sono i cori contro Balotelli avvertiti nel primo tempo, con l’arbitro costretto a interrompere il match. Inzaghi conferma il 3-5-2, in avanti è Caicedo ad affiancare Immobile, con Correa che arretra nella linea di centrocampo per fare le veci dello squalificato Luis Alberto. In mezzo manca anche Lucas Leiva, lo rileva Parolo. Consueto 4-3-1-2 per Corini, squalificato e sostituito in panchina da Lanna. A trainare le Rondinelle il duo Balotelli-Torregrossa. In difesa Mateju sostituisce Martella. Le cose sembrano mettersi bene per il Brescia, che passa in vantaggio nonostante il promettente avvio della Lazio che si vede anche annullare per fuorigioco il gol di Caicedo. È il 18’ quando, sul lancio in area di Sabelli, Balotelli vince il duello con Luiz Felipe e giunto al cospetto di Strakosha lo trafigge sul secondo palo. Una rete che, come visto, elegge SuperMario a ’uomo dei due decennì. La squadra di Inzaghi impiega un pò per riorganizzarsi e prova a replicare con un colpo di testa, impreciso, di Milinkovic-Savic. Gradualmente i capitolini aumentano i giri nel motore e prima dell’intervallo arrivano al pareggio. Cistana trattiene in area Caicedo e in un sol colpo causa il rigore rimediando il secondo giallo per fallo da ultimo uomo. Dal dischetto, Immobile è implacabile (40’). Strada in salita ora per Lanna, costretto al sacrificio di Torregrossa per inserire un difensore, Mangraviti. Balotelli agisce da unica punta. E subito dopo l’intervallo, fuori il centrocampista Spalek per Viviani per provare ad arginare la spinta degli ospiti. Il canovaccio che attende il Brescia nella ripresa è infatti quello della gara in difesa, con l’obiettivo di tappare tutti i varchi e pungere, all’occorrenza, in contropiede. Ma la manovra dei capitolini partorisce pochi pericoli, nonostante l’uomo in più. Inzaghi getta nella mischia Jony e Cataldi, dentro per Radu e Parolo e passa al 4-3-1-2 per aumentare il peso offensivo, ma il muro dei padroni di casa resiste. Joronen risponde a Lulic, quindi ci provano senza fortuna Caicedo e Correa. Nel recupero, ci pensa Immobile. Milinkovic lancia in area per la sponda di Caicedo, la zampata vincente del numero 17, con palla che si infila nell’angolino alla sinistra di Joronen, fa continuare il sogno della Lazio. Ovviamente soddisfatto al termine Inzaghi: «Sapevamo che la gara sarebbe stata difficile, temevamo molto questa trasferta. Complimenti ai ragazzi per aver ottenuto questa vittoria fondamentale. Abbiamo svolto una buona prestazione in una gara non semplice. Il Brescia si è difeso bene, ma noi abbiamo creduto in questa vittoria fino alla fine. Questi tre punti sono importantissimi per la nostra classifica e per il nuovo anno». Inter e Juventus sono avvertite: occhio alle spalle.