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Lazio affossata dall'arbitro. Il Torino vince 3-1 all'Olimpico

Immobile espulso dopo l'intervento della Var che non vede un rigore

Carlo Antini
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Dopo quattro pareggi consecutivi, il Torino ritrova la vittoria in campionato espugnando il campo della Lazio nel posticipo della sedicesima giornata di Serie A. La squadra di Mihajlovic vince 3-1 una partita piena di polemiche per le decisioni prese dall'arbitro Giacomelli nel finale del primo tempo, con un presunto rigore negato alla Lazio e l'espulsione di Ciro Immobile per un colpo dato a Burdisso a gioco fermo. Per quanto fatto vedere anche in parità numerica, del resto, il Torino merita la vittoria allo stadio Olimpico. Diversamente dall'ultimo match in trasferta giocato sul campo del Milan, Mihajlovic imposta una gara coraggiosa malgrado le assenze, a partire da Ljajic. Al 4' Belotti fa capire subito le intenzioni dei granata, scappando via alla difesa biancoceleste e colpendo il palo da posizione defilata. La Lazio risponde con un contropiede avviato da Luis Alberto e sprecato da un Immobile in serata negativa, ma la squadra di Inzaghi fa fatica a mantenere le distanze tra i reparti, come già capitato nelle ultime due uscite all'Olimpico contro Roma e Fiorentina. Il Torino ne approfitta e crea continui pericoli nella metà campo avversaria: la conclusione di Rincon al 19' è potente ma imprecisa, il sinistro di Molinaro al 24' sfiora il palo con Strakosha battuto, il nuovo tentativo di Rincon alla mezz'ora finisce di poco alto sopra la traversa. La Lazio si fa vedere dalle parti di Sirigu soltanto al 42' con una punizione insidiosa di Luis Alberto. Poi, nei secondi finali del primo tempo, l'azione che cambia la partita. Il protagonista è Immobile: in trenta secondi l'attaccante napoletano chiede prima un rigore per un tocco di mano di Iago Falque, poi colpisce il palo sullo splendido assist di Milinkovic-Savic, infine colpisce Burdisso a gioco fermo. L'arbitro Giacomelli chiede aiuto al Var e prende una decisione che fa infuriare i tifosi biancocelesti: Immobile espulso e niente rigore per i padroni di casa. La tensione in casa Lazio, già altissima nelle ultime settimane per episodi contestati dalla squadra e dal tecnico Simone Inzaghi, cresce alle stelle e il secondo tempo si gioca sul filo dei nervi. In inferiorità numerica, Leiva e Milinkovic sfiorano addirittura il vantaggio a inizio ripresa. Ma alla prima occasione il Torino passa con Berenguer, rapido nel finalizzare un contropiede battendo Strakosha con un preciso diagonale. Dieci minuti dopo gli ospiti raddoppiano con un gran gol di Rincon, un sinistro dai venti metri imparabile per il portiere albanese. Inzaghi manda in campo Felipe Anderson e Caicedo per cercare di recuperare la partita. La Lazio ci mette il cuore e al 69', dopo aver impegnato Sirigu con Basta e de Vrij, trova il gol della bandiera con Luis Alberto, migliore in campo tra i padroni di casa. Cinque minuti dopo, però, il nuovo entrato Edera chiude i giochi con un altro gran sinistro che finisce all'angolino. Nell'ultimo quarto d'ora i ritmi si abbassano, anche se i biancocelesti provano ancora a riaprire la gara con orgoglio, ma nel finale Inzaghi deve addirittura richiamare in panchina un affaticato Luis Alberto per non rischiare oltremodo. Finisce 3-1 per il Torino, che si rilancia in classifica. La Lazio, invece, incassa la terza sconfitta del campionato, fallisce l'aggancio al quarto posto e recrimina per i presunti torti arbitrali.

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