offensiva cinese

Omoda 5, bastano 199 euro al mese

Giovanni Massini

IMa come, penserà qualcuno, questi cinesi non erano forti solo sulle auto elettriche. Non c’è nulla di più inesatto, perché la Cina è il più grosso produttore ed esportatore di auto, di tutte le tipologie di auto e questa “Omoda 5” ne è la prova.

  

Intanto due righe sull’azienda: Omoda fa parte del colosso Chery, qui si parla di 1.8 milioni di auto prodotte, di cui la metà destinate all’esportazione. Entriamo nel merito, la Omoda 5 elettrica arriverà, ma per il momento, siamo di fronte ad un’auto “Vera”, concreta, che ti consente un utilizzo a 360 gradi, insomma: un’auto a benzina, priva di superflui manovellismi alchemico ibridizzanti, di dubbia efficacia ecologica.

La Omoda 5 ha il classico stile Suv, che ormai spopola: è lunga 4,373 mm, porta 5 passeggeri, è a trazione anteriore ed ha un vano bagagli, che va dai 360 ai 1.075 litri. Il motore è un bel 1.6, 4 cilindri, capace di 147 Cv e 275 Nm di coppia massima, con un signor cambio automatico a doppia frizione e 7 rapporti. Anche la struttura telaistica, non è fatta a risparmio: niente ponte posteriore rigido, qui siamo di fronte a 4 ruote indipendenti, con un avantreno McPherson, posteriore Multilink e struttura composta al 78% in acciaio ad alta resistenza. Il look è piacevole, niente di sconvolgente: linee muscolose, con una grossa mascherina frontale e cerchi da 18 pollici.

Entriamo in auto: il primo impatto con i materiali è decisamente positivo, plastiche ben fatte, niente scricchiolii, con sedili ventilati di serie ed un doppio schermo da 12,3 pollici. Premiamo il pulsante di avvio, di tipo one touch e c’immettiamo nel traffico. Le modalità di guida sono le classiche 3: eco, normal e sport. Partiamo in normal, decisamente il settaggio migliore, niente da dire, l’auto è pronta, il cambio ottimo e l’assetto neutro. Un po’ esagerato il pulsante “Super mode”, che ti mette l’auto in sport, con tutta una serie di coreografie sul display e che comunque ti fa fare uno 0-100 in 10,1 secondi. Nulla da dire neanche in tema di Adas, c’è di tutto e di più e, sulla Premium, c’è anche la telecamera, per una visuale a 360°. Il collegamento, sia con Apple che con Android, è semplice ed immediato. Eccoci al punto più interessante, il prezzo: la Comfort, che ha già quasi tutto di serie, chiavi in mano, costa 27.900 euro; la Premium, che ha anche la telecamera, il clima bizona, il tetto apribile e l’impianto Sony a 8 altoparlanti, ne costa 2.000 in più. Fino al 30 di settembre, però, si può avere la Premium al prezzo della Comfort. Ancora più interessante l’offerta finanziaria, da 199 euro al mese ed anticipo di 9.709 euro (compresa assicurazione furto e incendio e carro attrezzi). La garanzia è di 7 anni o 150.000 km, ma per i primi 3 anni, il chilometraggio è illimitato.