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In pista con la Ioniq 5 N

Fabrizio Cicciarelli
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L’elettrica che non annoia, anzi, diverte. Hyundai cambia l’approccio alla mobilità elettrica con la sua Ioniq 5 N, una belva da 650 cavalli pensata per esaltare il piacere della guida sportiva. Lo slogan «Never just drive» riassume la filosofia di una vettura, che estrapola le doti corsaiole di un motore a zero emissioni - coppia massima pronta subito sotto il piede e prestazioni elevate - e le amplifica con una trovata tecnologica tanto semplice quanto geniale, un finto cambio al volante in grado di restituire emozioni autentiche.

È la rielaborazione in chiave contemporanea delle hatchback anni ‘80, bombette buone per fare la spesa e muovere la famiglia ma in grado di diventare cattivissime con la sola pressione dell’acceleratore. Hyundai Ioniq 5 N appartiene a un’altra categoria per abitabilità e dimensioni, ma alla guida ti stampa sul viso lo stesso sorriso delle sue mitiche antesignane.

 

Seduti al volante, la Ioniq 5 N ti “inganna” con il rombo da motore termico e le palette al volante per cambiare marcia. Chi si aspetta un grande videogioco resta spiazzato, perché il rumore degli attuatori acustici non risulta virtuale (sono disponibili tre sound: il più autentico Ignition del motore 2.0 T-Gdi, l’Evolution ispirato alle concept N 2025 Vision Gran Turismo e RN22e e il Supersonic che simula un aereo da combattimento) così come la risposta della vettura in marcia. L’accelerazione è progressiva ma immediata, i paddle della trasmissione esaltano il piacere di guida in pista, permettendo un inserimento di curva simile a quello di un’auto a motore endotermico. L’effetto è quello di un normale freno motore, che in realtà è sostituito dal sistema di frenata rigenerativa, la differenza di sensibilità nella cambiata si nota soprattutto nelle scalate in terza e seconda marcia, ma una volta prese le misure la macchina è tutta un piacere. Pure il peso importante - 2.235 kg, è lunga 4.71 cm, larga 2.15 cm e alta 1.58 cm - è ben bilanciato, se si fa sentire in frenata ma non diventa invasivo e la macchina non si scompone con facilità, grazie anche alla trazione integrale dei due motori, 609 cavalli e 740 Nm di coppia. Diventano 650 cavalli e 770 Nm con la funzione boost, in grado di spingere la vettura a 260 km/h con scatto da 0 a 100 in 3,4 secondi. Il prezzo di 76.900 euro non la rende un’auto per tutte le tasche, ma resta molto competitivo rispetto ad auto termiche di pari prestazioni.

 

Tra un track day e l’altro, la macchina torna docile e su strada diventa una comoda familiare, che assorbe abbastanza bene le asperità del fondo stradale a dispetto di un assetto sportivo (sospensioni McPherson anteriori e Multilink-5 al postieriore) e delle gomme ribassate (Pirelli P-Zero 275/35 da 21 pollici). La batteria, con la ricarica ultrarapida 10-80% in 18 minuti, garantisce una percorrenza di 448 km. Un dato destinato destinato a crollare quando si affonda il piede, senza però farne un difetto, per un’auto che fa delle pista il suo habitat naturale.

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