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Renegade scopre l'ibrido

Davvero una bella sorpresa, perché a dispetto della sagoma esterna che la fa assomigliare molto a un fuoristrada vecchio modello, una sorta di lingotto di cioccolato piantato su se stesso, la nuova Jeep Renegade è invece agile e scattante come fosse una city car. Lo spazio non manca, la mole è quella, ma alla guida rimane facile e intuibile anche per i neo patentati.

  

 

Eppoi si disimpegna bene anche nei percorsi più impegnativi, pur non essendo una vera e propria fuoristrada. Ma il nome e l’origine non tradiscono e fanno intendere che comunque anche questa Jeep, quando si tratta di sterrati e terreni sconnessi, non si tira indietro perché sa di cosa stiamo parlando. 

Questa versione ibrida con la spina consente di viaggiare in solo elettrico fino a poco meno di cinquanta chilometri. Esteticamente è identica al modello con alimentazione tradizionale, se non fosse per il secondo postillo che ospita l’alloggiamento per la ricarica. Eppoi c’è l’inconfondibile logo $xe che caratterizza tutte le auto “elettrizzate” del marchio. L’accoppiata fra il 1.3 turbo da 130 CV e il motore elettrico da 61 cavalli (per un totale di 190 CV) dà una bella vivacità.

 

SI ma la ricarica? Collegandosi con un cavo alla fiancata sinistra, si fa il “pieno” di elettricità da una presa domestica in 3 ore e 45’ (due ore in meno da una colonnina a 7,4 kW). Poi, come tutte le plug-in quando tutto l’apparate elettrico è giù, i consumi non sono bassissimi: ma ci può stare. Su strada l’auto si giuda senza problemi, facile, fedele non tradisce mai e anche sul misto il comfort garantito dal cambio automatico a sei marce. Oltre alla Limited, con la stessa meccanica c’è la Business Plus (con navigatore e antifurto). Infine, con 50 CV in più (nel 1.3 turbo). La presenza della batteria e dei motori elettrici non impediscono alla Renegade di affrontare i guadi profondi fino a 40 cm, né sterrati anche impegnativi.