Primo SUv di Maranello

Cavallino Purosangue

Simone Vitta

Impossibile passare inosservati, se non per un profilo estetico di assoluta bellezza, per quel rombo che solo il dodici cilibri di Maranello è in grado di «intonare». Musica per le orecchie degli appassionati, tantopiù se stiamo parlando del primo Suv targato Ferrari. Si chiama Purosangue e mai nome fu più azzeccato per la quattro porte del Cavallino Rampante, che va a coprire un segmento finora sconosciuto per quella che è definita l’auto sportiva per antonomasia.

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Ma dopo una serie infinita di studi, perplessità, tentativi estetici, finalmente si può salire a bordo della nuova proposta Ferrari che lascia davvero di stucco per prestazioni, comfort e linea estetica. Lasciate da parte il concetto di Suv al quale il mercato «normale» ci aveva abituato, perché qui siamo su un’altra dimensione, su un altro pianeta per potenza ma soprattutto tecnologia. Dna Ferrari dall’inizio alla fine, con innovazioni stilistiche e tecnologiche fra le quali l'architettura che contiene il peso e ottimizza la ripartizione e l’elettronica. Sotto al cofano c’è il noto motore V12 abbinato a un cambio automatico pazzesco a doppia frizione (modello ) F1 a 8 marce che gestisce l'enorme coppia del motore 6.5 litri aspirato in grado di erogare 725 cavalli di potenza: difficile trovare di meglio.

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Incredibile lo sterzo per precisione e ingresso in curva, per non parlare dei freni in carboceramica pronti e potenti da subito e con comando brake by wire molto sensibile.
Su strada si viaggia come su un tappeto volante quando si va leggeri sull’acceleratore, ma se poi si spinge la Purosangue si trasforma e diventa belva vera: e lì il divertimento sale in maniera esponenziale. Le sospensioni sono perfette e regolabili con il consueto manettino Ferrari che consente di regolare l’assetto della vettura.
Al top anche il prezzo: i fortunati che potranno scegliere di comprarla dovranno staccare un assegno da 390mila euro. Non pochi ma, protafogli permettendo, li vale davvero tutti.