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Clio ibrida, un altro passo

Simone Vitta
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Le dimensioni della nuova Clio, nata dalla matita di Van Den Acker, al contrario della stragrande maggioranza delle concorrenti, risultano più contenute: 4.050 mm di lunghezza (meno 12 mm rispetto alla 4° generazione), ma al contempo è aumentato lo spazio per passeggeri e bagagliaio, che va dai 391, ai 1.069 litri. Noi abbiamo provato l’ultima evoluzione «Full Hybrid». Per i non addetti ai lavori, significa che l’auto ha motore termico ed elettrico, che lavorano insieme, ma non può essere ricaricata tramite presa e l’autonomia in elettrico è modesta. Questo sistema, non ci stancheremo mai di dirlo, è tra i migliori del mercato, un concentrato di tecnologia e di brevetti, ben 150, di cui molti derivati dalla «F1», come il nuovissimo cambio automatico, una via di mezzo tra un meccanico ed un CVT. Il termico è un 1.6 benzina, con doppia iniezione e pompa dell’acqua elettrica, accoppiato a due motori elettrici, per un totale di 140 Cv. Uno degli elettrici agisce coadiuvando il termico e dando coppia alle ruote, l’altro aziona il cambio e supporta il termico. 
Che dire, l’auto è una scheggia ed il cambio è formidabile: si parte sempre in elettrico e, dopo una bella spinta, entrano in gioco i 4 rapporti meccanici, ma non si percepisce l’ombra di un passaggio. In città, abbiamo fatto intorno ai 15 km/litro, su misto quasi 20. 

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