
Atalanta-Lazio, la moviola di Calvarese: Chiffi impeccabile a Bergamo

Molto bene Chiffi al Gewiss Stadium: la sua gestione è esemplare nonostante le difficoltà dell'incontro, date dalla classifica e dal peso specifico della gara. L'arbitro padovano la gestisce con grande semplicità, "scomparendo" dal campo da arbitro di esperienza qual è, come dimostrano d'altronde gli appena dodici falli fischiati in tutta la partita, decisamente sotto la media del campionato. Zero patemi e nessuna grande protesta, i tre gialli sono tutti corretti: quelli a Rovella e Lazzari (falli su De Roon e Zappacosta) e anche quello a Kolasinac (intervento ai danni di Isaksen).
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In Milan-Fiorentina, Ayroldi si conferma sui suoi standard adottando una soglia disciplinare bassissima, a mio avviso sbagliando. Corretto l'annullamento della rete di Ranieri: c'è fallo di Parisi su Pulisic. Rischia Walker sullo stesso Parisi: dalle poche immagini a disposizione non è chiara la dinamica del contrasto sulla caviglia, ma sembra proprio che non ci sia volontarietà nel gesto dell’inglese. Tuttavia, l'errore più grossolano del direttore di gara è non fischiare fallo di Pongracic su Leao né ammonire l'ex difensore del Lecce: se solo non fosse stato defilato rispetto all'area, sarebbe stato un fallo da DOGSO e quindi da rosso. Bene Piccinini in una gara delicatissima per la salvezza come Lecce-Venezia, giudica correttamente sul tocco di braccio non falloso di Candé nel finale. A Torino, Kevin Bonacina è aiutato dal VAR sul fallo di mano da rigore di Sarr, mentre valuta bene dal campo il brutto intervento di Ricci sulla tibia di Ajayi, da rosso diretto. Pochi problemi per Perenzoni (Genoa-Udinese), La Penna (Empoli-Cagliari) e Collu (Monza-Como). Molto più impegnativo il compito di Doveri al Tardini in Parma-Inter, ma l'arbitro romano se la cava benissimo giudicando in maniera corretta tutti gli episodi della gara. Non c'è rigore sull'intervento di Mkhitaryan su Ondrejka né tantomeno sul lieve appoggio a una mano di Carlos Augusto sulla schiena di Camara; Zalewski non è da rosso, perché non colpisce Pellegrino col piede a martello bensì col ginocchio. Capitolo 0-2: se le immagini live non chiariscono, da quelle trasmesse a fine partita sembra che Thuram non la tocchi di braccio, che ci sia “aria”, e cioè spazio, tra il braccio e il pallone, e che quindi la rete sia regolare.
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