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Us Open, Sinner disintegra Fritz in finale ed entra nell'Olimpo del tennis

Luca De Lellis
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Senza storia. Jannik Sinner è il nuovo campione degli US Open 2024, l'ultimo Slam della stagione, il secondo vinto dall'altoatesino dopo quello, sempre sul cemento, ma di Melbourne. Ha fatto di un sol boccone il beniamino di casa Taylor Fritz, infischiandosene degli oltre 23mila tifosi americani accorsi sugli spalti per tifare il proprio tennista nella finale dell'Arthur Ashe, cannibalizzando di fatto ogni tipo di pressione che appesantisce solitamente le spalle del "favorito". Il punteggio dice quasi tutto: 6-3, 6-4, 7-5 in 2 ore e 16 minuti. Ma non racconta a pieno lo strapotere mostrato da Jannik durante tutto il torneo, eccezion fatta per il primo set buttato via al primo turno contro un altro americano, McKenzie McDonald. 

Un'altra soddisfazione non da tenere nell'oblio è che - grazie a questo meraviglioso successo a Flushing Meadows - Sinner ha pareggiato il conto con Carlos Alcaraz in quanto a Slam conquistati nell'anno solare 2024: Australian Open e US Open all'italiano, Roland Garros e Wimbledon allo spagnolo. Il primo anno senza successi nei quattro tornei più importanti del circuito per i Big Three che hanno monopolizzato gli ultimi 22 anni di tennis mondiale, è di proprietà dei due ragazzotti destinati a dominare questo sport per il prossimo decennio. Un passaggio di consegne: l'inizio di una nuova era, direbbe Jovanotti.

Ma veniamo a Sinner, perché è un mostro, un robottino spara-pietre, e perché, dopo il delirio del caso doping scoppiato alla vigilia del torneo, merita questa vittoria più di tutti gli altri 15 titoli già presenti nella sua giovane ma già imbottita bacheca. L'emblema della finale degli US Open è il decimo game del terzo set: sul 5-4 e servizio per Fritz, con i primi due set già in cassaforte, Sinner avrebbe potuto lasciare andare il parziale per concentrare tutte le proprie forze nel quarto set. E invece ha sprigionato tutta la propria forza d'animo, la sua glacialità, il suo carattere imperturbabile. L'americano ha tremato e si è sciolto sul più bello, Sinner ne ha approfittato e lo ha agonisticamente mangiato. Tre game in fila per chiudere in bellezza una finale, come anticipato, senza storia. Per il resto, la partita ha regalato uno Jannik in forma smagliante, capace di regalare sprazzi di tennis celestiale e di ribaltare a suo favore anche lo scambio più improbabile. Fritz non ha retto il ritmo incredibile imposto dal suo avversario, sbagliando tanto specie con il dritto.

Doppietta Cincinnati e US Open per scacciare via i fantasmi del caso doping e di un periodo stressante, che gli aveva tolto il sorriso. Ora sono 16, con 2 gemme preziose, più la Coppa Davis riportata a casa dopo tempo immemore. And counting. Sinner è il campione generazionale italiano, a 23 anni ha già conquistato tutto quello che un tennista nostrano non era mai riuscito a raggiungere prima d'ora. E, più importante, ha avvicinato il tennis a un bacino di persone enorme in Italia. Ora è impresa ardua trovare qualcuno che non lo ammiri e non lo erga a modello dal quale ispirarsi.

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