sport e medicina

Linea Duregon arriva in Senato. Il presidente dell'Anif: "Miglioriamo la salute"

Francesca Schito

Inserire la pratica sportiva nella ricetta medica e permettere di portare le spese dell'attività prescritta in detrazione per guadagnare in salute e abbattere la spesa per la sanità pubblica. Questo, in sintesi, il disegno di legge presentato alcuni giorni fa dalla senatrice Daniela Sbrollini, sottoscritto da tutti i partiti in X Commissione al Senato. Un progetto che ha radici lontane, proposto da Anif - Associazione Nazionale Impianti Sportivi e Fitness, e finanziato da privati una decina di anni fa con la fondazione del Movimento per la Salute. Presentato all'allora ministro della Salute Fazio, venne adottato sperimentalmente prima dall'Emilia Romagna, poi da Veneto, Lombardia, Piemonte e altre regioni. Aumentare gli italiani che praticano sport abbattendo il numero di inattivi - in Italia il costo dell'inattività fisica è stimato a 1,3 miliardi di euro nei prossimi 30 anni - è una delle battaglie che da anni Anif sta portando avanti.

 

  

«La possibilità di far prescrivere lo sport come farmaco dai medici di famiglia è un'iniziativa che portiamo avanti da anni. Recentemente - racconta il numero uno di Anif, Giampaolo Duregon - l’abbiamo proposta al ministro Schillaci, al ministro Abodi e da qui è scaturito un convegno realizzato a dicembre 2023 al Ministero della Salute. Poi abbiamo voluto coinvolgere anche il vice ministro delle Finanze, Maurizio Leo per chiedere di poter rendere possibile la detrazione di quanto speso per l’esercizio fisico prescritto dai medici. Questo perché un cittadino che fa esercizio fisico produce un beneficio alla sanità pubblica oltre che a se stesso, con l’abbattimento della spesa pubblica. È scientificamente provato che chi fa regolarmente esercizio fisico si ammala meno».

 

Un progetto ripreso dalla senatrice Sbrollini: «Questa cosa ci fa piacere- prosegue Duregon- presenta alcune differenze pratico-tecniche con il nostro ma ha le nostre stesse finalità: migliorare la salute dei cittadini, abbattere la spesa pubblica per la salute e anche prevedere dei benefici per i cittadini virtuosi. Secondo noi è giusto prevedere un percorso che stimoli, anche dal punto di vista finanziario, la pratica dell’esercizio fisico per la salute». Siamo ancora nella fase iniziale di questo ddl, ma la strada intrapresa fa ben sperare: «Noi di Anif abbiamo apprezzato questo passo, la cosa più importante è che si arrivi globalmente a livello istituzionale e politico, tutti insieme, a migliorare la salute degli italiani attraverso l’esercizio fisico. Ora la cosa importante è che venga approvato e messo in opera. Saremo a disposizione per dare il nostro contributo».