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Jannik Sinner, quanti punti Atp ha perso per il caso doping. E Wada valuta il ricorso

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Tutto per colpa di uno spray assunto indirettamente dalle mani del suo fisioterapista che lo ha trattato. Jannik Sinner, Altoatesino di 23 anni, la stella del tennis mondiale oltre ad essere il numero uno dal 10 giugno scorso, è finito nei guai con l’antidoping. Una doppia positività ad una sostanza anabolizzante - metaboliti del Clostebol (bassi livelli, meno di un miliardesimo di grammo) - vietata dal Codice mondiale antidoping. Un tribunale indipendente che ha esaminato il caso, ha assolto Sinner perché «non ha alcuna colpa o negligenza» ma ora ci sono 21 giorni per un possibile ricorso della Wada o della Nado Italia al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna: il Tas potrebbe decidere di rivedere l’intero caso e rivoluzionare quanto sentenziato dal tribunale indipendente. L'agenzia mondiale antidoping ha fatto sapere che sta valutando il caso. 

Sinner causa indisposizione (febbre e tonsillite) è stato costretto a rinunciare alle Olimpiadi di Parigi 2024. Nel verbale di 33 pagine dell’udienza numero SR/250/2024 prodotto da Sports Resolutions firmato dai giudici del panel David Sharpe, Tamara Gaw e Benoit Girardin, è stato verbalizzato il perché Sinner è stato trovato positivo. Sono stati citati anche i precedenti dove un atleta è stato ritenuto non colpevole: ad esempio, quello dello sciatore austriaco Hans Knauss nel 2005 e, più recentemente, del tennista Marco Bortolotti (marzo 2024).

 

È stato riportato che Sinner dopo ogni test risultato positivo (esame delle urine) al Clostebol, 10 e 18 marzo in occasione rispettivamente dei tornei di Indian Wells e Miami Open, è stato sospeso, la prima volta il 4 a 5 aprile e la seconda dal 17 al 20 aprile. La positività di Sinner è emersa a seguito dell’assunzione, involontaria, del contenuto di uno spray da banco che in Italia, a differenza di altri Paesi, non necessita di prescrizione medica (’Trofodermin’) utilizzato per curare una piccola ferita. Il preparatore atletico di Jannik, Umberto Ferrara, 55 anni, bolognese, ha dimostrato - con tanto di estratto conto - di aver acquistato il farmaco il 12 febbraio scorso presso la farmacia SS Trinità di Bologna. Nel corso delle varie udienze è emerso tutto il racconto della vicenda.

Il 3 marzo quando Sinner alloggiava in una villa con il suo staff ad Indian Wells, il fisioterapista del giocatore, Giacomo Naldi, mentre cercava qualcosa all’interno della sua borsa da lavoro, si feriva al mignolo della mano sinistra con uno scalpello che viene utilizzato per togliere i calli. Il dito è rimasto fasciato per alcuni giorni. Il 5 marzo, Ferrara raccomandava a Naldi di utilizzare il ’Trofodermin’ avendo il farmaco qualità cicatrizzanti e antisettiche. Sul verbale si legge di «una discrepanza tra il Signor Ferrara ed il Signor Naldi» in particolare se «il Signor Ferrara avesse avvertito il Signor Naldi dell’aspetto dell’antidoping».

È emerso che  Sinner non era a conoscenza dell’uso del farmaco da parte di Naldi. Quest’ultimo ha affermato che ha letto solo successivamente che lo spray conteneva Clostebol. Il fisioterapista Naldi ha confermato che tra il 5 ed il 13 marzo ha effettuato più massaggi senza guanti, sia parziali che sull’interno corpo, a Jannik Sinner per quella che poi è stata classificata una contaminazione transdermica. Successivamente è seguita un’indagine approfondita da parte dell’International Tennis Integrity Agency (Itia) che ha incluso molteplici audizioni approfondite con Sinner ed il suo team di supporto, i quali hanno tutti collaborato pienamente al processo. Dopo tale indagine, e in linea con la consulenza scientifica indipendente, l’Itia ha accettato la spiegazione del giocatore in merito alla fonte del clostebol trovato nel suo campione e che la violazione non era intenzionale. Il 15 agosto scorso è stata convocata un’udienza presso Sport Resolutions, da cui il tribunale indipendente ha determinato l’assenza di colpa o negligenza di Sinner.  «Ora mi lascerò alle spalle questo periodo difficile e profondamente sfortunato. Continuerò a fare tutto il possibile per essere sicuro di continuare a rispettare il programma antidoping dell’Itia» ha commentato Jannik Sinner precisando di avere «una squadra che è meticolosa nella conformità alle regole».

La sentenza ha previsto una decurtazione di 400 punti in classifica. La posizione di numero 1 del circuito non è a rischio, visto che il secondo (Novak Djokovic) hacirca duemila punti in meno.  Sinner sarà regolarmente presente ai prossimi US Open che entreranno nel vivo la prossima settimana sul cemento di Flushing Meadows a New York. Come precisa la Federazione italiana tennis e padel, «l’Itia ha accertato la bassissima concentrazione (della sostanza, ndr) per l’inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni» aggiungendo che «in caso di colpa provata e di assunzione in concentrazioni elevate di sostanze migliorative della prestazione sarebbe arrivata una sospensione». L’Atp in una nota ha scritto, «ci rincuora che nessuna colpa o negligenza sia stata attribuita a Jannik Sinner, vogliamo anche riconoscere la robustezza del processo di investigazione e la valutazione indipendente dei fatti nell’ambito del Tennis Anti-Doping Programme (Tadp), che gli ha permesso di continuare a competere» aggiungendo che «è stata una questione complicata per Jannik e per il suo team» sottolineando anche «la necessità da parte dei giocatori e del loro staff di tenere la massima attenzione nell’utilizzo di prodotti o trattamenti». 

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