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Parigi 2024, “test di genere illegittimi”. Scontro mai visto tra Cio e Iba sulle atlete intersex

La battaglia che vede difronte l’International Boxing Association (Iba) ed il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) non conosce fine e diventa sempre più aspra, giorno dopo giorno. Dopo anni di braccio di ferro, ora alle Olimpiadi di Parigi 2024 l’escalation. Tutto è scoppiato, ma la vicenda era da tempo latente tra il silenzio anche delle federazioni che non avevano preso una posizione, a seguito dell’abbandono dal combattimento dell’azzurra Angela Carini nell’incontro con l’algerina Imane Khelif, medaglia olimpica sicura nei pesi welter dei Giochi di Parigi, atleta imper-androgina per avere un elevato livello di testosterone e, come sostiene l’Iba, per non aver superato il gender test. L’Iba del presidente russo Umar Kremlev non è più riconosciuta dal Cio del numero uno Thomas Bach che oggi è tornato nuovamente ad accusare l’Iba.

 

  

 

Il massimo organo mondiale sportivo ha tuonato: «i test di genere condotti dall’International Boxing Association su due pugili donne ai Campionati mondiali dell’anno scorso a Nuova Delhi, che hanno portato alla loro squalifica, erano illegittimi e privi di credibilità». Le due pugili sono Imane Khelif e la due volte campionessa mondiale di Taiwan, anche lei medaglia sicura a Parigi 2024, Lin Yu-ting. Il Cio ha autorizzato la partecipazione ai Giochi stralciando di fatto la squalifica che aveva inflitto l’Iba alle due atlete intersex. L’International Boxing Association, a seguito del controllo aveva dichiarato, che Khelif e Yu-ting avevano fallito un test di idoneità di genere. Il Cio ha ribattuto, «quel test era stato eseguito verso la fine della competizione iridata dopo che le due atlete avevano combattuto diversi match». «Quei test non sono test legittimi - ha ribadito oggi il portavoce del Cio Mark Adams in conferenza stampa -. I test, il metodo dei test, niente di tutto ciò è legittimo e questo non merita alcuna risposta».

 

 

Lo scorso anno il Cio ha privato all’Iba il riconoscimento di federazione competente per la boxe a seguito di problemi di governance, trasparenza e questioni finanziarie, facendosi a quel punto carico delle qualificazioni olimpiche e del successivo torneo a cinque cerchi. L’Iba ha annunciato che premierà con 100mila dollari lo staff azzurro a seguito del ritiro dopo poco più di 40 secondi della pugile napoletana Carini. La Federazione Pugilista Italiana, entrata da ieri in silenzio stampa, ha annunciato che l’atleta Carini non riceverà la somma promessa (50mila dollari) come nemmeno federazione e tecnico (25mila dollari e testa). Negli ultimi giorni il picco dello scontro tra Bach e Kremlev con quest’ultimo che ha pubblicato sui social un video contenente commenti molto forti nei confronti del funzionario tedesco, ex campione olimpico della scherma del 1976. Il Cio da mesi sta esortando le federazioni nazionali di pugilato a creare un nuovo organo di governo globale: alla World Boxing già aderito l’Italia ma non sarà così semplice avere il consenso da Nazioni di tutti e cinque i continenti. In caso contrario il pugilato sarà estromesso dal programma delle Olimpiadi di Los Angeles 2028.