giochi e polemiche
Olimpiadi, Khelif batte Hamori e scoppia in lacrime: medaglia sicura. La protesta ungherese
Prosegue l’avventura della pugile Imane Khelif dopo l’incontro vinto contro Angela Carini, ritiratasi dopo 46 secondi: l’algerina ha battuto l’ungherese Anna Luca Hamori nei quarti di finale della categoria 66 kg, assicurandosi come minimo la medaglia di bronzo. Khelif vince ai punti (5-0) e si qualifica alle semifinali. Attorno aòòìaògerina è nata negli ultimi giorni una polemica mondiale riguardo i suoi livelli di testosterone oltre il limite che avevano indotto la Iba a squalificarla prima della finale dell’ultimo mondiale. Nel match precedente, l’algerina aveva vinto contro l’italiana Angela Carini a seguito del ritiro dell’azzurra dopo appena 46 secondi di match. L’algerina è scoppiata in lacrime al termine dell'incontro.
Prima del match di oggi, Hamori ha definito esplicitamente la propria avversaria "un uomo". La federboxe ungherese, nelle ultime 24 ore, si è espressa contro la presenza della pugile algerina nel torneo femminile. Il Cio, attraverso le parole del presidente Thomas Bach, oggi ha ribadito che Khelif "è una donna e ha diritto di partecipare ai Giochi".
Balazs Furjes, membro Cio ungherese, in zona mista all’Arena Paris Nord dopo il match ha detto ai cronisti: "Abbiamo sempre combattuto con coraggio. Noi ungheresi abbiamo dovuto combattere in circostanze difficili qui. Siamo tra i più antichi comitati olimpici, abbiamo trovato un padre, facciamo parte del Comitato olimpico internazionale e comperiamo dal 1896, e siamo membri leali del Cio". "Naturalmente le gare di Parigi le gare di boxe di Parigi hanno portato a delle conseguenze per il futuro, in ogni sport, in ogni competizione. Come membri leali del Cio, siamo convinti al 100% che il Cio prenderà le decisioni necessarie, che il Cio prenderà le decisioni giuste", ha aggiunto il dirigente sportivo.